Sezioni
Edizioni locali
Blog
martedì 10 agosto 2021 | 07:50
Cultura

I 100 posti da vedere in Calabria - Il platano di Curinga, gigante millenario che ora attira migliaia di turisti - Notizie

VIDEO | Dopo avere sfiorato il primo posto come albero europeo dell’anno, fa incetta di visitatori ed è diventato il biglietto da visita per una comunità ricca anche di beni archeologici

di Tiziana Bagnato

Con 78.210 voti il platano millenario di Curinga ha sfiorato la prima posizione per poco rischiando di diventare l’albero europeo dell’anno. Ma anche se non ha portato a casa l’oro, la competizione Tree of the year ha stravolto la vita della comunità mettendo “il gigante” sotto i riflettori e facendo diventare la cittadina meta turistica. Migliaia i visitatori a settimana, con un boom durante la gara e numeri importanti anche successivamente.

La leggenda 

La leggenda vuole che questo platano, che al momento è il più vecchio e largo d’Italia, sia stato piantato dai monaci Basiliani che vivevano nel vicino Eremo di cui ancora restano, a poca distanza dal bosco che ospita l’albero, meravigliose rovine.

Una storia intrisa di leggenda e racconti tramandati per generazioni quella della pianta orientale. Di certo è che da secoli accompagna la vita di Curinga e che con la sua immensa ampiezza e “bocca” ha dato conforto a viandanti e pastori. Alto 31 metri e mezzo, ha sulle sue radici oltre mille primavere e ha un diametro di tre metri. Per lungo tempo è stato meta di curiosi sporadici e solitari, visitatori di nicchia che fino a qualche anno fa dovevano percorrere sentieri impervi e saturi di vegetazione ribelle per potere raggiungere il Gigante.

Migliaia di visitatori a settimana

Ma ora il platano sta diventando il volano per il rilancio di un’area che ha tanto da mostrare e da raccontare. Dopo il boom di visitatori che ha affiancato la competizione, l’albero millenario non è stato abbandonato, anzi. Migliaia sono coloro che vanno a Curinga per vederlo e fotografarlo, tanto che fino a poco tempo fa era stato necessario recintarlo per evitare che “osservatori” incauti o irrispettosi lo danneggiassero.

«Prima il platano è stato una meta per gli appassionati, per i cultori - spiega il consigliere delegato di Curinga Pasquale Ferraro - oggi è diventato una meta di massa perché si è scoperto un patrimonio che prima non si conosceva per la Calabria».

Le bellezze archeologiche di Curinga

 

Si pensa a costruire un futuro all’altezza del movimento che si sta creando, circuiti turistici, accoglienza, nel  rispetto della natura. «Il nostro primo obiettivo – ci dice il sindaco Vincenzo Serrao - è tutelarlo, abbiamo una media di mille persone a settimane a visitarlo. Non dimentichiamo che Curinga ha anche bellezze archeologiche molto importanti. Al platano si affianca l’Eremo di Santa Elia e poi abbiamo le Terme Romane. L’obiettivo e farli rientrare in un circuito nazionale».