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domenica 13 novembre 2022 | 09:41
Economia e Lavoro

Primi piani - Sull’orlo del fallimento, il grido d’aiuto degli imprenditori: «I nostri sacrifici azzerati, così saremo costretti a chiudere» - Notizie

La voce di chi è stremato dalla crisi nella prima puntata di Primi piani, il format scritto e curato da Francesco Tricoli (ASCOLTA L'AUDIO)

di Redazione

L'itinerario per immagini del nuovo format di LaC Primi Piani, il format curato da Francesco Tricoli, parte dall'impatto devastante della crisi economica sui sacrifici di una vita di uomini e donne (QUI LA PUNTATA) che sembrano non avere più certezze per sé e per le loro aziende. La contrazione delle esportazioni di grano dall'Ucraina e l'impennata dei costi della materia prima arrivano così sulla tavola degli italiani con effetti rovinosi.

Il 35% delle imprese agricole è sull'orlo del fallimento, svelano impietose le statistiche previsionali. Sono i numeri di una guerra vera e propria a mettere in allarme soprattutto gli imprenditori di un settore produttivo essenziale che rischia, più di tutti gli altri, una inesorabile contrazione produttiva.

In particolare, quelle dei piccoli e grandi imprenditori agricoli e dei panificatori risultano di fatto essere le categorie maggiormente dipendenti dalle fluttuazioni al rialzo del prezzo delle risorse primarie. Un dramma dalle consistenti proporzioni. 

«Abbiamo paura di fallire»

A raccontarci delle enormi difficoltà che si trova a dover affrontare la sua piccola azienda di famiglia è Maria Luisa Pellicori, proprietaria di un caseificio del cosentino: «La paura di fallire c'è – ammette - perchè devi augurarti che tutto vada bene e che non ci siano imprevisti ad affrontare i quali saremmo impreparati».

E c'è poi l'aspetto occupazionale: «Prima di dire ad i miei dipendenti che siamo al collasso ed avviare licenziamenti, sarei io stessa la prima a chiudere battenti. Ed in ogni caso fino all'ultimo, finché potrò, cercherei di aiutare le loro famiglie: o stiamo tutti insieme o moriamo tutti insieme».

Del resto è sufficiente dare un'occhiata alle bollette della fornitura elettrica dell'ultimo periodo per accorgersi del disastro che investe il settore: «Siamo passati da una bolletta media di duemila ad una da oltre seimila euro – racconta Mario Grillo, titolare di una fattoria in Sila – è un costo che comincia ad essere insostenibile per noi che produciamo un bene fondamentale».

«I nostri sacrifici azzerati»

Non va meglio per i panificatori, legati a doppio filo alle instabilità di mercato del prezzo di energia elettrica, gas e farina: «Se non si trova una soluzione siamo destinati a chiudere – dice con gli occhi lucidi Gianfranco Aiello, titolare di uno storico panificio di Rende - ho dipendenti che lavorano con me da oltre vent'anni con i quali siamo cresciuti insieme e vedere i sacrifici di una vita azzerati in questo modo fa piangere».

«La moratoria dei debiti per aiutare le aziende»

E non è finita, perché come avverte il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto, il peggio deve ancora arrivare: «Qui si tratta di beni primari irrinunciabili che arrivano sulle tavole di milioni di famiglie ed è impensabile quindi che si possa far finta di nulla» .

E non si può nemmeno pensare di rallentare la produzione o procedere a recuperare risorse ricorrendo ai licenziamenti: «Nel momento in cui l'azienda agricola- dice Aceto - comincia a licenziare perchè non può pagare, vuol dire che è iniziato il declino verso la chiusura. E da lì alla chiusura è questione di pochi giorni. Questo tipo di azienda segue il ritmo della natura che non ammette rallentamenti o blocchi: ci sono animali da rifocillare, piantagioni da curare, scadenze naturali indifferibili».

Una soluzione, spiega ancora il numero uno di Coldiretti, però ci sarebbe: «La moratoria dei debiti – sottolinea Aceto – potrebbe proteggere le aziende in difficoltà dall'esposizione debitoria e salvarle così dal fallimento certo».

È possibile rivedere l'intera puntata su LaC Play.