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mercoledì 20 settembre 2023 | 13:29
Economia e Lavoro

Sit in alla Cittadella - Protestano i lavoratori del turismo, il sindacato Filcams Cgil: «Sfruttati e sottopagati, in Calabria settore infiltrato dalla criminalità» - Notizie

VIDEO | Chiesto un confronto al presidente della Regione che ha trattenuto per sé la delega al turismo: «Nessun cambio di passo, il governatore Occhiuto non può agire da solo»

di Luana  Costa

Un confronto la Filcams Cgil lo ha chiesto più volte al presidente della Regione, che ha trattenuto per sé la delega al turismo. Quando ad aprile sono emersi i dati impietosi dell'ispettorato nazionale del lavoro che hanno fotografato una condizione di irregolarità diffusa e lavoro nero. E quando le inchieste antimafia hanno ipotizzato pesanti infiltrazioni nel settore.

«Il tema del turismo è proprio questo» ha dichiarato il segretario generale della Filcams Cgil, Giuseppe Valentino. «Quello che chiediamo alla presidenza della Regione Calabria è di non agire da solo perché è quel che sta avvenendo. Non c'è alcun confronto non solo con le organizzazioni sindacali ma neppure con le parti datoriali e con i territori». Il silenzio della Regione è sfociato questa mattina in un sit-in di protesta inscenato sotto la Cittadella

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Dove i lavoratori del comparto si sono ritrovati, dietro le bandiere della Filcams Cgil, per far sentire la propria voce: «Ai lavoratori e alle lavoratrici non sono offerte condizioni tali da consentire una vita dignitosa. È un settore che è ad alto tasso di inquinamento mafioso, è un settore che porta in questa terra il 12% del pil ma che potrebbe in realtà molto di più per offrire opportunità ai giovani lavoratori e lavoratrici qui in Calabria, evitando l'emigrazione».

Questi i temi che il sindacato pone. Il turismo da grande risorsa a settore che fagocita lavoratori e lavoratrici in un lavoro stagionale sfruttato e sottopagato: «C'è una politica - aggiunge il sindacalista - che elargisce risorse che in questi anni sono andati a finire nel mare perché alla fine non hanno prodotto cambiamento e quel turismo di qualità che si evoca ma che di fatto non esiste».