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giovedì 27 dicembre 2018 | 14:43
Cronaca

Si aggrava la posizione di Mario Oliverio. Contestata anche la corruzione - Notizie

Il presidente della Regione ha ricevuto un nuovo avviso di garanzia sempre riferito all’inchiesta “Lande desolate”

di Luana  Costa

Un nuovo avviso di garanzia è stato notificato in queste ore al presidente della Regione, Mario Oliverio, proprio questa mattina impegnato nell'udienza in programma dinnanzi al Tribunale delle Libertà a Catanzaro per la revoca della misura cautelare imposta dal Gip nell’ambito dell’operazione Lande Desolate. Ed è sempre in questo stesso contesto d’indagine che il nuovo avviso di garanzia è stato emesso dalla Procura con una nuova accusa, quella di corruzione, che adesso si affianca a quella già nota di abuso d’ufficio. Sono dunque due i filoni d’indagine aperti a carico del governatore sebbene resti medesimo lo scenario, quello dell’appalto per la costruzione dell’impianto sciistico di Lorica, affidato all’imprenditore Giorgio Barbieri, ritenuto dagli inquirenti vicino alla cosca Muto e che avrebbe beneficiato di risorse pubbliche non dovute assicurando in cambio il rallentamento del cantiere di piazza Bilotti a Cosenza. Proprio per questa vicenda la Procura ha ipotizzato il reato di corruzione, trattandosi di un atto contrario ai doveri d’ufficio.

 

Nel frattempo questa mattina si è svolta la discussione al Tribunale delle Libertà per la revoca dell’obbligo di dimora che dal 17 dicembre costringe il presidente Mario Oliverio a non allontanarsi dal Comune di San Giovanni in Fiore pur non impedendogli, in teoria, di continuare a svolgere l’attività amministrativa. L’udienza aperta alle 9.30 è stata sospesa per poi riprendere alle 11.30. «Abbiamo fornito tutti gli elementi a discarico di accuse che riteniamo infondate» - ha chiarito il legale di Mario Oliverio, Enzo Belvedere. La Procura era rappresentata dal procuratore aggiunto, Vincenzo Luberto, e dai sostituti Camillo Falvo e Alessandro Prontera: «Secondo noi i procuratori hanno replicato malamente – ha continuato il legale – perché gli indizi sono effimeri se ve ne sono. Siamo fiduciosi». La pronuncia sul richiesta di revoca della misura cautelare è attesa nei prossimi giorni.