Sanità penitenziaria

Carceri calabresi, il garante detenuti Muglia: «Gravi criticità, in molti casi restano privi di cure»

Incontro alla cittadella con i vertici sanitari regionali: «Per i detenuti con patologie psichiatriche, in assenza di medici specializzati, si ricorre all’isolamento prolungato. Prassi inquietante e inaccettabile»

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di Redazione
11 maggio 2023
06:56

Nelle scorse ore, il garante regionale dei diritti dei detenuti e delle persone private della libertà personale Luca Muglia, ha incontrato il dirigente generale del dipartimento di Tutela della salute della regione Iole Fantozzi ed il dirigente di settore del dipartimento nonché responsabile del Tavolo sulla sanità penitenziaria Maria Pompea Bernardi. Nel corso dell'incontro, tenutosi alla Cittadella regionale, il garante ha espresso le sue preoccupazioni circa le condizioni sanitarie dei detenuti ristretti nelle carceri calabresi, sia sotto il profilo delle carenze di personale medico e specialistico riguardanti gli istituti, che in relazione all'operatività dei reparti psichiatrici presenti nelle Case circondariali di Catanzaro e Reggio Calabria.

Il sistema della sanità penitenziaria

«Pur apprezzando indubbi miglioramenti riscontrati negli ultimi mesi e la volontà del dipartimento regionale di tutela della salute di mettere mano al sistema della sanità penitenziaria - sottolinea il garante - occorre prendere atto, tuttavia, che persistono gravi criticità che si riflettono pesantemente sulle condizioni dei detenuti i quali, in molti casi, restano del tutto privi di cure. Quanto alle patologie psichiatriche, in assenza di medici specialisti si ricorre spesso all'isolamento prolungato dei detenuti e, in alcuni casi, al trattamento sanitario obbligatorio. Prassi e fenomeni inquietanti ed inaccettabili. Si aggiungano le difficoltà di gestione e sicurezza che incontra la polizia penitenziaria a causa delle emergenze ormai quotidiane determinate da tali problematiche».


«Ho l'impressione - conclude il garante - che a proposito delle questioni sollevate siano ancora pochi i commissari straordinari delle Asp territorialmente competenti ad aver compreso appieno la gravità della situazione e la portata della crisi sanitaria che affligge le carceri calabresi». All'esito dell'incontro, è scritto in una nota, «le dirigenti regionali Fantozzi e Bernardi hanno rassicurato il garante circa le azioni future, preannunciando l'attivazione a breve di un piano di intervento e di un progetto specifico, già preordinato, riguardante la sanità penitenziaria, oltre che una più incisiva ed efficace sensibilizzazione dei commissari straordinari».

Vibo, a rischio l'offerta didattica

In questi giorni, prosegue la nota, l'attenzione del garante regionale è stata richiamata, altresì, da una segnalazione urgente proveniente dal direttore della Casa circondariale di Vibo Valentia Angela Marcello, e dalla petizione di un gruppo di detenuti in ordine al concreto rischio di contrazione dell'offerta didattica, a danno di coloro i quali frequentano la sezione carceraria dell'Ite Galilei di Vibo Valentia, consistente nella perdita di due classi scolastiche. In una nota indirizzata all'Ufficio scolastico provinciale e regionale, alle autorità istituzionali e giudiziarie, il garante, è scritto nel comunicato, «ha evidenziato come per i detenuti che ne hanno fatto richiesta le due classi rappresentino una irrinunciabile occasione di formazione ed istruzione, evidenziando che in ragione della distinzione tra i reparti dell'istituto (alta sicurezza, media sicurezza, sex offender) il taglio delle classi si tradurrebbe nella privazione totale dell'offerta scolastica per alcune tipologie di detenuti, nella specie quelli del circuito media sicurezza».

Nel richiedere con forza l'assegnazione delle classi e degli organici alla Casa circondariale di Vibo Valentia, Muglia ha rammentato che «l'istruzione scolastica intramuraria e la partecipazione ai corsi professionali costituiscono le basi essenziali per la rieducazione del condannato, l'inclusione sociale e la riduzione del tasso di recidiva».
Al fine di stimolare azioni volte a scongiurare il taglio delle classi scolastiche, il garante ha avviato le interlocuzioni necessarie con la vice presidente della giunta regionale Giuseppina Princi, «il cui intervento in materia di istruzione penitenziaria - prosegue la nota - è risultato già in passato decisivo, e con il sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, la quale si è resa immediatamente disponibile a qualsiasi iniziativa utile. Il garante, infine, ha incontrato Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileto - Nicotera - Tropea, sempre sensibile alle problematiche carcerarie, cui ha rappresentato quanto accaduto negli ultimi giorni e il rischio di soppressione delle classi riservate ai detenuti. Nell'occasione il garante regionale e il vescovo Nostro hanno concertato possibili sinergie istituzionali, attesa la disponibilità della Diocesi e della Caritas locali a supportare le persone detenute attraverso progetti mirati ed azioni concrete».

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