Il richiamo della natura

Cosenza capitale per tre giorni del cibo a km zero, ma produrre in Calabria costa dal 15 al 20% in più che nel resto d’Italia

Attesi 200mila visitatori che potranno vivere un'esperienza unica, a partire dalla degustazione di ottimo cibo italiano al 100% preparato sul posto da cuochi contadini che custodiscono i sapori di un tempo 

di Massimo Clausi
10 marzo 2023
19:00
Stand allestiti lungo l’isola pedonale
Stand allestiti lungo l’isola pedonale

Cosenza per tre giorni sarà la capitale nazionale dell’agrifood, il cibo a km zero. Coldiretti ha scelto proprio la città dei Bruzi per organizzare il suo “villaggio” che conta numeri imponenti: 200mila visitatori attesi, una tensostruttura, 158 gazebo, 31 punti degustazione cibo contadino 74 aziende agricole con vendita diretta, una tenda oleoteca, una tenda fattoria degli animali, vacche frisona e podolica, pecore, capre, suini nero calabrese, conigli. Ed ancora, ben 6 fattorie didattiche. Il Villaggio Coldiretti di Cosenza, fra l’altro, è l’unico posto al mondo dove per l’intero week end tutti potranno vivere per una volta l’esperienza da gourmet con il miglior cibo italiano al 100% a soli 8 euro per tutti i menu preparati dai cuochi contadini che hanno conservato i sapori antichi del passato. Al Villaggio si potranno anche scoprire le opportunità e i pacchetti vacanze offerti dagli agriturismi di Campagna Amica, promossi da Terranostra, con percorsi e consigli per fermarsi a mangiare e a dormire nel rispetto dell’ambiente e della tradizione culinaria delle nostre campagne. Una Calabria, quindi, che sempre di più è protagonista nel panorama nazionale dell’agroalimentare.

«La Calabria - dice il presidente nazionale Coldiretti Ettore Prandini - è un territorio straordinario dalle grandi bellezze naturali e una biodiversità unica. É poco conosciuto però per questo abbiamo voluto organizzare a Cosenza il nostro villaggio per far conoscere l’agroalimentare e le produzioni locali da contrapporre ovviamente al cibo sintetico, prodotto in laboratorio. Ciò non solo per tutelare il lavoro dei nostri piccoli imprenditori ma anche a tutela dei cittadini e dei consumatori». 


«Abbiamo un sogno - dice Prandini - dalla Calabria può partire in termini di prospettiva tutto ciò che riguarda l’internazionalizzazione e la commercializzazione. Quest’anno abbiamo avuto un record nell’export di agroalimentare che si è attestato sui 60 miliardi. Ritengo che si possa fare di più. Per farlo c’è bisogno di infrastrutture e innovazione. Ecco in questi tre giorni proveremo a triangolare una discussione su agroalimentare, infrastrutture e Pnrr. Agendo su queste tre leve la Calabria ha ottime chance da giocare».

Visibilmente soddisfatto è il presidente regionale di Coldiretti, Franco Aceto: «La scelta del direttivo nazionale è un riconoscimento non solo al lavoro fatto dall’associazione regionale, ma anche all’agricoltura calabrese che presenta prodotti di eccellenza che vengono venduti in tutto il mondo. Certo paghiamo uno scotto pesante per una serie di disagi che abbiamo soprattutto su infrastrutture e logistica. A parità di prodotto produrre in Calabria costa in media circa 15/20% in più rispetto ad altre regioni sia per la difficoltà nel reperimento di materie prime sia per le difficoltà di accesso ai mercati. Nonostante tutto ci difendiamo alla grande».

Per rendersene conto basta fare un giro fra gli stand per gustare, con gli occhi o il palato, le tantissime prelibatezze che provengono dalla nostra terra. Fra gli stand, però, ne compare uno che sembra stonare con la filosofia del villaggio: quello della multinazionale del cibo Mcdonald's.

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«Nessuna incongruenza - spiega Luigi Cosentini, direttore regionale Coldiretti - con Mcdonald's abbiamo avviato una collaborazione che si chiama Filiera Italia. Un esperimento che rappresenta un’inversione di tendenza rispetto ad una multinazionale che storicamente ha sempre lavorato per omologare il gusto. Oggi invece propone un hamburger 100% carne italiana, con caciocavallo silano e cipolla di Tropea. Abbiamo lavorato un anno per creare una filiera abbastanza robusta per soddisfare la richiesta e fra poco i nostri prodotti verranno commercializzati in tutto il mondo». In fondo anche questa è promozione».

Giornalista
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