Polemiche senza sosta

I professori dell’Umg contestano a Occhiuto due pesi e due misure su Medicina all’Unical e fusione ospedali di Catanzaro

Dalla riunione del Senato accademico dell'università del capoluogo di regione emergono forti critiche al governatore «per la mancata firma del protocollo d'intesa sull'Azienda Dulbecco». Mentre invece non avrebbe avuto problemi a dare il via libera all'istituzione dei corsi di Rende

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di Redazione
4 gennaio 2023
16:10

L’Università Magna Graecia di Catanzaro nelle ultime settimane è al centro della cronaca calabrese. Principalmente per la questione legata all’istituzione dei nuovi corsi di Medicina all’Unical di Rende - che ha lasciato un lungo strascico di polemiche -, ma anche per la fusione delle Aziende ospedaliere Pugliese-Ciaccio e il Policlinico universitario di Germaneto (Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco).

Oggi si è riunito il Senato accademico dell’università di Catanzaro, al quale è seguito un lungo verbale sottoscritto dall’intero collegio che riportiamo di seguito.


«Nella riunione del 22 dicembre u.s., il Coruc ha approvato la proposta, formulata dall’Università della Calabria (Unical), di istituzione di un ulteriore nuovo Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia TD (Lm-41). Nel condividere la mancata approvazione della proposta da parte del Rettore De Sarro e del dott. Scigliano, il Senato Accademico esprime forte preoccupazione e grande perplessità, sui contenuti di tale proposta».

«L’istituzione di un terzo Corso di Laurea in Medicina, nella Regione Calabria, presso l’Unical (il primo Corso, già esistente da più di 30 anni a Catanzaro, il secondo, già attivo a Cosenza come Corso interateneo tra Università di Catanzaro e Università della Calabria), è priva di motivazione perché le ipotetiche esigenze di ampliamento del numero di matricole calabresi o di medici specialisti potrebbero essere, agevolmente, soddisfatte potenziando i due Corsi esistenti». Si legge ancora nel documento.

«Inoltre, il Senato esprime forte preoccupazione per la sostenibilità del terzo Corso di Laurea dell’Unical (la quale, in tal modo, si ritroverebbe ben due Corsi di Laurea in Medicina) da attivare solo con le forze dell’Ateneo cosentino, che al momento dispone di un numero di docenti dell’area medica decisamente insufficiente per garantire agli studenti un’adeguata formazione, tant’è che il Corso interateneo esistente a Cosenza, per essere attivato, ha avuto bisogno del sostegno dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che ha garantito il supporto della formazione clinica con propri docenti», prosegue la nota.

«Il Senato accademico è, altresì, fortemente preoccupato per la mancata firma, da parte del Presidente Occhiuto, del protocollo di intesa tra l’Università Magna Graecia di Catanzaro e la Regione Calabria/Commissariato di Governo prevista dalla legge regionale 33/2021, finalizzato alla nascita dell’Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco. Tale preoccupazione nasce dai contenuti del Dca 162/2022, approvato dal Commissario Occhiuto e inviato al Ministero della salute i quali impongono, in pieno contrasto con la legge 33/2021, un’ingiustificabile dilatazione dei tempi in procedure molto lunghe e complesse, per (non) giungere alla stipula del protocollo di intesa tra Regione Calabria/Commissariato di Governo e Università Magna Graecia di Catanzaro».

«In particolare, il suddetto Dca 162/2022 prevede, quale attività prodromica alla stipula del protocollo di intesa, l’adozione da parte del Governo di ben due atti sottoscritti dal Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm), i quali dovrebbero essere finalizzati, l’uno, al riconoscimento dell’Azienda Mater Domini come Azienda ospedaliero-universitaria, l’altro, al riconoscimento dell’Azienda Dulbecco, secondo le nuove procedure previste dall’art. 8 del D.Lgs. 517/1999. Orbene, il Senato deve, agevolmente, rilevare che l’invocato intervento dei due atti, sopra richiamati, è un “fuor d’opera”, perché normativamente destituito di ogni fondamento. Infatti, l’Azienda Mater Domini è esistente e opera, concretamente, da circa 30 anni, con un riconoscimento già legittimamente conseguito, in virtù della legge regionale 26/1994, mai impugnata dal Governo». Si legge ancora nel documento.

«Quanto all’inconferenza anche del secondo atto, si deve rilevare che l’iter amministrativo per la nascita della Dulbecco è stato già suggerito dalla Corte Costituzionale e sancito dalla legge regionale 33/2021, con la procedura di fusione per incorporazione tra l’Azienda Pugliese-Ciaccio nell’Azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini – prosegue la nota -. La mancata stipula del protocollo di intesa, impedendo la nascita dell’Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco avrebbe gravi ripercussioni sulla formazione medica calabrese pre- e postlaurea, aggravando la persistente situazione di grave carenza di personale medico specialistico. Per converso e paradossalmente, a fronte di tanta inoppugnabilità di argomenti, il Presidente Occhiuto, da un lato, pone ostacoli alla stipula del suddetto protocollo, dall’altro, sottoscrive, con inopinata velocità, un protocollo di intesa tra Unical, Azienda Ospedaliera di Cosenza e Commissariato ad acta della Regione Calabria per la collaborazione in ambito sanitario, pur in mancanza della Facoltà di Medicina dell’Unical che, a tutt’oggi, è in attesa di approvazione da parte degli Organi ministeriali competenti».

«Su queste basi, nell’interesse della cittadinanza calabrese, degli studenti, degli operatori della salute e degli ammalati, il Senato Accademico invita fortemente il Commissario di Governo Occhiuto a rettificare, con urgenza, il Dca 162/2022, nelle parti sopra richiamate (pagg. 139 e 140), eliminando le nuove procedure previste (Dpcm) e riprendendo, così, l’adozione delle legittime procedure sollecitate dalla Corte Costituzionale e previste dalla Legge Regionale vigente 33/2021 per la nascita dell’Azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco. Il Senato esprime l’auspicio che si giunga in tempi rapidissimi alla firma del protocollo di intesa tra Regione e Università di Catanzaro, il cui testo è stato già licenziato dalla competente commissione paritetica da oltre 2 mesi e che, ai sensi della legge regionale 33/2021, avrebbe dovuto essere già sottoscritto», conclude il documento del Senato accademico.

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