Nocera Terinese: le processioni, i vattienti e una comunità che riabbraccia il suo rito
FOTO-VIDEO | Le manifestazioni della Settimana Santa sono tornate appieno nel centro del Catanzarese. Il culto dell'autoflagellazione praticata da alcune persone si è svolto dopo uno stop di tre anni
I vattienti
La nascita del rito si perde nella notte dei tempi. Una manifestazione che trae origine dalla cultura pagana che con il passare dei secoli si è incrociata con la storia del movimento dei penitenti intorno all’anno mille. Un rito di penitenza che oggi consiste nel percuotersi le gambe con degli strumenti appositi. Il vattiente è vestito completamente di nero e sul capo indossa una corona fatta con la pianta dell’asparago selvatico.
Gli strumenti utilizzati per flagellarsi sono due: la rosa e il cardo. Due dischi fatti con del legno di sughero con i quali si battono sulla parte posteriore delle cosce e sul polpaccio. Su uno viene fatta una colata di cera dove vengono incastonati dei piccoli pezzetti di vetro che vanno a provocare le ferite sulle gambe, l’altro invece è completamente liscio e serve per far confluire il sangue nella zona interessata.