Verso il voto

A Corigliano Rossano è sfida all’ultima scheda, le piazze dei due candidati Stasi e Straface si fronteggiano

Solo due i contendenti quindi niente ballottaggio. E la competizione si fa dura. A cominciare dagli scontri a distanza per mostrare i muscoli (e gli elettori). Intanto a Palazzo di Città dimenticano per l’ennesima volta l’anniversario della fusione: mai festeggiata in sei anni

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di Luca Latella
15 aprile 2024
20:15

A Corigliano Rossano è già partita la sfida delle “piazze”. La campagna elettorale è solo all’inizio ma i due contendenti alla fascia tricolore stanno già competendo sui numeri e sulle presenze agli incontri pubblici, tra inaugurazioni di sedi elettorali dislocate sul territorio e momenti di dibattito pubblico.
In questo senso, la domenica appena trascorsa è stata significativa. A al teatro Metropol, a Corigliano, il Movimento cinque stelle ha organizzato la visita del presidente Giuseppe Conte e Pasquale Tridico, candidato alle Europee, a cui è stato invitato Flavio Stasi, mentre subito dopo – a dieci chilometri e mezz’ora di distanza – Pasqualina Straface ha inaugurato la sua sede elettorale a Rossano.

Due eventi diversi, uno di “piazza”, l’altro in teatro che hanno comunque richiamato gli elettori. In questa lunga campagna elettorale non saranno di certo gli ultimi momenti del genere ed in attesa dei comizi la città sta comunque risvegliandosi dal letargo lungo cinque anni, nonostante l’8 e il 9 giugno siano ancora lontani.


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Un tono di colore in più lo offrono i social immediatamente dopo, sui quali i supporters dell’una e dell’altro contendente sotto i post e le foto dei protagonisti non mancano di scontrarsi, talvolta anche con toni al limite della decenza. Anche questo, insomma, fa parte delle campagne elettorali 2.0 come quella – alquanto singolare – che si sta svolgendo in queste settimane a Corigliano Rossano.

La singolarità

Per la prima volta dal 1993, anno in cui è stata introdotta l’elezione diretta del sindaco, non sarà prevista la fase di ballottaggio, perché i candidati sindaco sono soltanto due, com’è noto: l’uscente primo cittadino, Flavio Stasi, sostenuto da una coalizione a trazione centrosinistra e civica e Pasqualina Straface, supportata dal centrodestra e da una fetta di civismo.

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Vincerà, quindi, chi ottiene un voto più. Si tratta di un caso unico anche nei due ex comuni ed è la prima volta che si verifica una situazione simile, una competizione a due. Negli scorsi decenni, sia a Rossano che a Corigliano lo “scontro” si è sempre consumato tra cinque e otto candidati sindaco. Dopo la fusione, nel 2019 i candidati sono sensibilmente calati a tre e questa volta a due. Presumibilmente per la complessità della sfida.
In questi giorni, tra l’altro, si sta consumando un altro scontro, relativo alla composizione delle liste elettorali. Non mancheranno come sempre lotte “fratricide” con candidati al consiglio comunale pescati addirittura negli stessi nuclei familiari.

Stasi potrebbe contare sull’allestimento di sei liste, le tre civiche del 2019, “Corigliano Rossano Futura”, “Corigliano Rossano Pulita”, “Uniti per Flavio Stasi Sindaco” più una nuova “Azzurro mare” e le novità assolute rappresentate dai partiti, verso cui il primo cittadino è stato sempre idiosincratico: Il Movimento cinque stelle ed un pezzo del Partito democratico dopo gli accordi sottoscritti fuori città.

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Dall’altra parte quelle che supportano Pasqualina Straface dovrebbero essere di più: quelle dei partiti, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Azione più alcune civiche. In qualcuna di queste potrebbero schierarsi i malpancisti dem nell’ambito di quella grande fetta di Partito democratico che di Stasi non ne vuole sentore parlare.

Compleanno dimenticato

Nota a margine. Sarà la campagna elettorale, sta di fatto che per la sesta volta sui sei la neonata città di Corigliano Rossano, istituita il 31 marzo 2018 – data di entrata in vigore della legge regionale che ha istituito il nuovo comune a seguito della fusione – ha compiuto sei anni tra l’indifferenza generale quindici giorni fa. Non una festa, nemmeno un biglietto d’auguri da parte di nessuno. Soprattutto da parte dell’amministrazione comunale che per cinque anni se n’è colpevolmente dimenticata.

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