La graduatoria

Roberto Occhiuto quarto nella classifica dei governatori più amati d‘Italia, primo Bonaccini

Il presidente della Calabria sale di una posizione rispetto allo scorso anno nella Governance Poll 2023 stilata da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore: «Questi attestati di stima rappresentano un incoraggiamento ulteriore ad andare avanti». Giuseppe Sala si aggiudica il primato nella graduatoria dei sindaci

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di Redazione
10 luglio 2023
08:37
Roberto Occhiuto
Roberto Occhiuto

Roberto Occhiuto a distanza di un anno sale di una posizione nella classifica dei governatori più amati d’Italia Governance Poll 2023 stilata da Noto Sondaggi per il Sole 24 Ore, aggiudicandosi il quarto posto con il 59% dei consensi e rispetto al giorno delle elezioni registra un 4.5% in più.

«Quarto nella classifica stilata da “Il Sole 24 Ore” dei governatori più amati d’Italia, migliorando rispetto allo scorso anno. Voglio ringraziare i calabresi per la fiducia e per il sostegno», dichiara Roberto Occhiuto.


«Questi attestati di stima – aggiunge – rappresentano un incoraggiamento ulteriore ad andare avanti, con lo stesso entusiasmo e con la stessa determinazione dell’ultimo anno e mezzo. Consapevoli che la Calabria è una terra complessa e che c'è ancora una montagna di problemi da scalare per dimostrare a tutti quanto straordinaria sia la nostra Regione».

Spicca il risultato di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna 69%), che soffia a Luca Zaia (Veneto 68,5%) un primato detenuto per dodici anni. Al terzo posto si attesta Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia 64%), già secondo un anno fa. Bonaccini è forte oggi di un gradimento personale maggiore di 17,2 punti rispetto alla sua elezione. È l'unico governatore di centrosinistra a crescere. Tra gli eletti del centrodestra è invece Renato Schifani (Sicilia) che aumenta maggiormente rispetto al giorno delle elezioni con un + 8,9%, attestandosi all'undicesimo posto. Un gradino sotto il podio sono a pari merito altri due leader del centrodestra: al quarto posto oltre al presidente della Calabria, anche Giovanni Toti (59%), seguiti da un'altra coppia dello stesso schieramento, Attilio Fontana e Alberto Cirio (56,5%), che guidano Lombardia e Piemonte. Nella Top Ten dei Governatori va sottolineato il nono posto di Vincenzo De Luca, presidente della Campania, il quale, pur perdendo 15 punti rispetto al suo risultato nelle urne, conserva l'ampio e consistente consenso del 54,5% dei campani. Il Presidente della Regione Lazio Rocca consolida quanto già conquistato nelle urne in occasione delle elezioni dello scorso febbraio e con il 54% conquista la decima posizione. Tra i presidenti di Regione testati, in nove aumentano il gradimento contro gli otto in calo.

La classifica dei sindaci

Giuseppe Sala è invece il sindaco più amato d'Italia (Milano, 65%). Balza in prima posizione davanti a Marco Fioravanti (Ascoli Piceno 64,5%) e Antonio De Caro (Bari 64%), entrambi sul podio, ma a parti invertite, anche l'anno scorso.

Sala aumenta il suo consenso di 7,3 punti rispetto al risultato ottenuto nelle urne - si legge in una lunga nota - nessun altro primo cittadino di centrosinistra fa meglio di lui. L'unico a segnare un incremento maggiore è un collega di centrodestra, Luigi Brugnaro a Venezia (63%), che segna un più 8,9. Nella Top 10, tra i sindaci delle grandi città, oltre a Milano, Bari e Venezia, si trova Firenze con Dario Nardella forte del 61% di gradimento. A Napoli e Genova, Gaetano Manfredi e Marco Bucci (56.5%) sono in sedicesima posizione, Stefano Lo Russo (53,5%) di Torino in quarantasettesima. Mentre è sessantasettesimo il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il cui apprezzamento scende di 10,2 punti rispetto al giorno delle elezioni e arriva al 50%. Va detto che quest'anno soltanto 29 sindaci migliorano le performance di gradimento rispetto al dato elettorale. Tra gli altri capoluoghi di regione il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore è al sedicesimo posto, pur calando di 5,4 punti rispetto al giorno delle elezioni. Il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla invece aumenta di 4,8 e si piazza al 54° posto con il 52,5%.

 «Si può affermare - dice Antonio Noto, direttore di Noto Sondaggi - che nel giudizio della comunità cala il 'pregiudizio' della appartenenza politica. Chi governa è valutato più per l'attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è una ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell'amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione. In pratica, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l'opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso».

Metodologia

Il Governance Poll 2023 ha preso in considerazione 87 comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell'elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell'Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza. Il committente è Il Sole 24 Ore. 

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