Giorno della memoria

Salvò ebrei e antifascisti e morì in un lager, nel Vibonese ricordato il commissario di Polizia Nicola Amodio

Era originario di Pizzo e prestava servizio a La Spezia. La sua storia fatta rivivere dai ragazzi del liceo di Soriano che hanno messo in scena l'opera “Se siamo qui e non altrove...” della scrittrice molisana Maria Carmela Mugnano

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di Francesca Giofrè
26 gennaio 2023
22:00
Un momento della manifestazione e, a destra, il commissario Nicola Amodio
Un momento della manifestazione e, a destra, il commissario Nicola Amodio

Nicola Amodio era un commissario di Polizia originario di Pizzo Calabro, qui nacque nel novembre del 1898. Passò gran parte della sua vita a La Spezia, dove prestava servizio e dove, dopo l’armistizio del settembre ’43 e la nascita della Repubblica di Salò, insieme ad altri colleghi fece una scelta che avrebbe pagato poi con la vita. Decisero di opporsi al nazifascismo e si spesero in prima persona per fare espatriare antifascisti e famiglie ebree, strappandoli così alla deportazione. Vennero però scoperti, arrestati e deportati. Nicola Amodio morì nel campo di concentramento di Mauthausen.

La storia del commissario pizzitano è stata al centro della manifestazione organizzata in occasione del Giorno della memoria dal Comitato provinciale di Vibo Valentia dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) e dal Liceo scientifico “Niccolò Macchiavelli” di Soriano. In particolare, i ragazzi della scuola diretta dalla preside Tiziana Furlano hanno messo in scena l’opera teatrale “Se siamo qui e non altrove...” che ripercorre i drammatici momenti vissuti dal commissario Amodio e dal suo collega, Ludovico Vigilante, dopo l’arresto ad opera dei nazifascisti nel novembre del 1944. Il testo teatrale è della scrittrice molisana Maria Carmela Mugnano, oggi presente alla manifestazione a Soriano.


Un’opera – come tiene la stessa Mugnano a ricordare – che trae origine in realtà da un libro: “Polizia e Cittadini nella Resistenza – i martiri dimenticati” che, scritto a quattro mani dai poliziotti spezzini Vincenzo Marangione e Tarcisio Trani, ha il merito di aver strappato all’oblio la storia di quei loro colleghi eroi che salvarono diverse vita sacrificando la loro. Tra loro appunto, anche il vibonese Nicola Amodio. «È una grande emozione – ha detto Maria Carmela Mugnano davanti alla platea sorianese, nei locali del Museo del terremoto – portare la storia di questi uomini nelle loro terre d’origine. È importante farli conoscere e far conoscere gli ideali che li animarono, perché è da essi e dal loro sangue che nasce la nostra libertà e la nostra Costituzione».     

Il testo teatrale così come il libro fanno parte di un progetto divulgativo per la memoria messo in piedi dall’Anps (Associazione nazionale della Polizia di Stato) di La Spezia e rivolto soprattutto ai giovani e alle scuole. «Vedere questi ragazzi entrare nei panni dei commissari Amodio e Vigilante, vederli farsi interpreti dei loro sentimenti, mi riempie di gioia e mi fa ben sperare per il futuro, perché sicuramente oggi sarà rimasto qualcosa di importante a tutti loro», ha detto la scrittrice dopo l’esibizione degli studenti – diretti dalle professoresse Marzia D’Ambrosio e Maria Teresa Daffinà.

A prendere la parola durante la manifestazione di questa mattina anche il presidente di Anpi Vibo Carmine Armellino, che invitato i ragazzi a «stare sempre vigili e difendere la Costituzione e la democrazia, soprattutto alla luce di esempi non troppo lontani di Paesi in cui oggi stanno venendo meno alcune libertà fondamentali». Armellino ha poi ricordato il contributo che la Calabria ha dato alla Resistenza, con tanti suoi figli pronti a sacrificare la propria vita per liberare l’Italia da giogo nazifascista: «Sono in corso delle ricerche, perché nel gruppo del commissario Amodio c’era anche un altro poliziotto vibonese ed era nato proprio a Soriano: Alfonso Filardi». Eccola, la storia che ci tocca da vicino.

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