Su il mare calabrese e il sindaco Roy Biasi, giù Occhiuto e il dem Pecoraro: ecco il borsino della settimana

C’è una narrazione della Calabria che non cambia: è quella della bellezza delle sue coste. La nostra regione quest’anno aumenta le sue Bandiere blu che arrivano in totale a venti, facendo della Calabria la terza in Italia per questo tipo di riconoscimento. C’è una new entry come Parghelia insieme a posti ormai storici come Diamante, Roccella Jonica, Villapiana, Roseto Capo Spulico. In attesa dei turisti ora non resta che provare a migliorare l’accoglienza e cercare di capire che fine faranno i gestori dei lidi affondati dalla Bolkestein.

È stata festa grande lo start della Capitale italiana del libro 2024. L’evento è iniziato con un gesto particolarmente simbolico ovvero l’apertura della nuova sede della biblioteca comunale “Antonio Renda” nello storico palazzo dell’ex municipio di Radicena, che dopo sette anni ha riaperto finalmente le porte restituendo alla comunità un inestimabile patrimonio. Fra i 20mila libri custoditi, la biblioteca vanta l’archivio del filosofo Antonio Renda, con testi giuridici e di medicina risalenti al ‘500. Il libro come strumento di riscatto e rigenerazione per cancellare i segni della ‘ndrangheta.

È una calabrese, per la precisione di Praia a Mare sul Tirreno cosentino, la prima donna a firmare una delle storie del famoso fumetto “Alan Ford”. Lei si chiama Veronica Guitti, ha 36 anni e ha disegnato le tavole per la storia “4 minuti dopo” dell’albo della strampalata spia nata dal genio di Max Bunker. Diplomata all’artistico di Cetraro si è poi perfezionata con diversi corsi specifici sul fumetto. La collaborazione con Alan Ford è nata per caso, rispondendo a un annuncio. Una metafora della Calabria: quando il talento si unisce alla caparbietà, tutto diventa possibile.

Il segretario pro tempore della federazione provinciale del Pd è in difficoltà per la vicenda di Jlenia Sardano. Vedova di uno storico dirigente del Pd cosentino, madre di una bimba piccola, era stata assunta come segretaria dal partito. Da due anni è stata licenziata, però, ma ancora aspetta stipendi arretrati e Tfr. Musica per orecchie dei giornali schierati a destra che subito ne hanno fatto un’icona dell’ipocrisia del centrosinistra. Pecoraro dice che le casse del partito sono drammaticamente vuote, ma che risolverà la questione in tempi rapidi. Sembra di ascoltare un imprenditore di destra.

Ha annunciato una vera rivoluzione nel nuovo servizio di emergenza/urgenza. Ha realizzato a Cosenza una centrale operativa all’avanguardia, dotata delle più moderne tecnologie. Peccato però che non abbiamo uomini per gestire il servizio. Il concorso per autisti è fermo da mesi per un cavillo burocratico, quello per i medici ha portato solo alla stabilizzazione di quelli che già lavoravano al servizio. Le ambulanze spesso restano ferme nei parcheggi mentre i tempi medi di soccorso restano superiori a quelli previsti dalla legge sia in area urbana che extraurbana. Abbiamo caserme bellissime, ma i soldati dove sono?

Mentre ancora non si capisce bene come finirà la partita sulla bonifica dell’ex area industriale, un’altra tegola arriva sui cittadini della città pitagorica. Si tratta di un impianto di termovalorizzazione di rifiuti che negli anni ha visto crescere le sue dimensioni: la capacità è passata, nel 2015, da 22mila a 65mila tonnellate di rifiuti all’anno. La proprietà era del gruppo Vrenna, oggi lo gestirà il colosso bergamasco A2A. L’impianto smaltirà rifiuti «industriali, anche farmaceutici». Il territorio insomma non riesce in nessun modo a liberarsi dai veleni.