I nuovi voli

Una base Ryanair nell’aeroporto di Reggio Calabria: lo scalo dello Stretto spera nel rilancio

I rumors arrivano dopo l’annuncio di Occhiuto, che ha anticipato l’inaugurazione di otto nuove rotte della low cost nello scalo. Per ora l’ad della compagnia prima non commenta, poi (quasi) conferma

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di Redazione
23 gennaio 2024
14:45

Ryanair aprirà due nuove basi in Italia, una a Trieste e una a Reggio Calabria. È quanto si apprende in vista di un prossimo viaggio dell'amministratore delegato Michael O' Leary programmato nel capoluogo friulano tra due giorni. Interpellato sull'argomento, a margine di un incontro a Milano, il manager non rilascia anticipazioni e non commenta. La notizia riportata dalle agenzie riapre discorsi e speranze sull’Aeroporto dello Stretto, che attende da anni un vero rilancio. E si ricollega all’ultima uscita pubblica del governatore Roberto Occhiuto sul tema del trasposto aereo.

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Si tratterebbe dell'esordio della compagnia low cost per eccellenza in riva allo Stretto. «Non avrei voluto dirlo ora ma perché non c'è ancora la data - ha detto Occhiuto nel corso del congresso provinciale di Forza Italia in riva allo Stretto - ma da aprile l'aeroporto di Reggio avrà otto rotte di Ryanair, quattro nazionali e quattro estere. A breve ci saranno grandi novità - ha aggiunto - perché incontrerò l'amministratore delegato della compagnia per ufficializzare».


Un’anticipazione che pare rafforzata dal lancio apparso nel pomeriggio di oggi, anche se O’ Leary ha preferito, per ora, glissare. Le trattative, dunque, sarebbero concrete: il Tito Minniti potrebbe diventare un aeroporto di Ryanair. A primavera se ne saprà di più. E le dichiarazioni di O' Leary, arrivate in seconda battuta, suonano quasi come una conferma: «La buona notizia - commenta l'amministratore delegato di Ryanair - è che il nostro investimento in Italia non riguarda solo Roma e Milano, ma anche le altre regioni, portando turismo ovunque». Attualmente Ryanair dispone in Italia di 17 basi, che con le due nuove aperture salgono a 19. «Vogliamo crescere del 50% nei prossimi 5 anni - spiega - da 50 a 75/80 milioni di passeggeri, ma occorre che la tassa d'imbarco sia abolita, perché grava interamente sui passeggeri e ostacola la crescita». 
«Ho avuto incontri con il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti - ha detto - con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini e presto spero con la presidente del consiglio Giorgia Meloni, so che è molto impegnata, aspetto che si liberi».

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