A dare il benvenuto il sindaco Giuseppe Aieta e la consigliera regionale Sabrina Mannarino: le loro parole espressioni di vicinanza e presenza concreta accanto a chi ogni giorno lotta contro l’invisibilità
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Una darsena che profuma di salsedine e speranza ha fatto da cornice a una serata indimenticabile. Il mare di Cetraro non ha solo riflesso la luce del tramonto, ma ha accolto le onde delle emozioni, le voci della comunità, le connessioni tra le persone. L’evento “In porto con l’inclusione: voci, onde, connessioni”, organizzato dal centro diurno “Di Sole e d’Azzurro”, ha trasformato il porto turistico in un luogo dell’anima, in cui l’inclusione non è stata solo raccontata, ma vissuta, sentita, respirata.
Gli ospiti
La serata si è aperta con la guida attenta e sensibile di Dorotea Occhiuzzi. A dare il benvenuto, i saluti sentiti del sindaco Giuseppe Aieta e della consigliera regionale Sabrina Mannarino. Le loro parole non sono state solo formali, ma autentiche espressioni di vicinanza, di ascolto, di presenza concreta accanto a chi ogni giorno lotta contro l’invisibilità.
Poi è arrivata lei, Melania Splendore, responsabile del Centro Diurno. Il suo discorso non è stato un intervento: è stato un abbraccio collettivo, una carezza a tutte le fragilità, una dichiarazione d’amore per il suo lavoro e per i suoi ragazzi. «Il nostro centro è un porto sicuro. Ma è anche un punto da cui si salpa ogni giorno. Perché l’inclusione non è un punto d’arrivo, è una rotta, un viaggio che si fa insieme».
Tra le sue parole, si sono intrecciati ricordi, riconoscimenti, emozioni vere. Ha ringraziato gli operatori e i volontari – «compagni di viaggio insostituibili» –, le famiglie, gli enti pubblici, e ha rivolto un pensiero intenso e vibrante ai suoi genitori, colonne portanti di un cammino fatto di resistenza, tenacia e visione.
Gli interventi
La serata è proseguita tra interventi che sono diventati ritratti umani. Voci diverse, ma unite da un filo rosso: il desiderio di costruire un mondo più giusto. Hanno parlato con passione e verità: Ilaria Paletta, educatrice professionale; i caregivers, che hanno aperto il cuore; Ernesto Sicilari, Garante Disabilità Regione Calabria; Giuseppe Spadafora, docente Unical; Giorgia Splendore, fisioterapista; Paola Francesca Mantunao, psicologa.
La performance musicale
Il momento più emozionante è arrivato con la musica. Il maestro Massimo Splendore, insieme ai ragazzi del centro, ha regalato una performance che ha toccato corde profonde. Nessuna nota è stata solo musica: ogni suono era parola, ogni melodia era carezza, ogni silenzio era ascolto.
Il pubblico ha risposto con occhi lucidi e cuori aperti. Non si trattava solo di assistere a un evento, ma di condividere un atto collettivo di amore e giustizia. L’inclusione, come ha ricordato Melania, non è un traguardo. È una scelta quotidiana. È lotta, è presenza, è visione.
L’evento si è chiuso, ma le emozioni restano. E con esse, la consapevolezza che l’inclusione non si predica: si pratica. Ogni giorno. Nei piccoli gesti, nei grandi sforzi, nei silenzi ascoltati e nelle parole che curano. Tra voci, onde e connessioni, il porto di Cetraro è diventato per una sera un faro. E quando si accende un faro, si accende una speranza.