Nella sua prima vita, Angela Bossio era una dirigente di centri sportivi a Roma, dove ha anche insegnato, e di tornare nella sua terra natìa, a San Nicola Arcella, a gestire la fattoria di famiglia, non ne voleva proprio sapere. Invece succede che a 47 anni, nel 2020, perde il suo papà e il dolore la costringe a fare i conti con le sue emozioni e con l’eredità lasciata dal genitore: una piccola fattoria nelle campagne di San Nicola Arcella. E così, Angela, decide di mettersi tutto alle spalle e tornare alle origini. D’improvviso, maiali, vitelli, struzzi, capre, galline le colorano la vita e diventano i suoi migliori amici. E, come San Francesco d’Assisi, comincia a parlarci. Non è un caso che l’azienda agricola che oggi gestisce con la sorella Caterina sia nata il 4 ottobre e che si chiami proprio San Francesco.

Una scelta radicale

È una scelta netta, quella di Angela, laureata in Economia e Commercio, avvenuta senza tentennamenti e che non le fa rimpiangere niente. «No, nulla», assicura lei, con la sicurezza di chi ha trovato la propria dimensione. «Stavo benissimo anche prima, ma questa è un’altra vita. È la mia seconda vita».

Oggi vive dei proventi della piccola azienda agricola a conduzione famigliare, che porta avanti la tradizione casearia, ossia la trasformazione del latte in derivati.

Le sue giornate cominciano prima che spunti l’alba e alle 6 è già in azienda. «Ho gli animali piccoli da gestire, poi vado nella sala mungitura e faccio tutto il resto. Torno a casa verso le 11 per occuparmi della casa, dei cani, dei gatti, gli animali ce li ho ovunque. Poi alle 17 ritorno in azienda». E rimane lì fino a sera, spesso a coccolare i suoi animali, con cui vive un rapporto simbiotico. Se uno di loro sta male, lei dorme accanto, tra la paglia e il fieno.

La trasformazione del latte e un prodotto per esigenze speciali

La sorella Caterina, invece, ha una laurea in Giurisprudenza ed è colei che si dedica personalmente alla trasformazione del latte nel piccolo laboratorio situato a pochi metri dalla fattoria. I loro prodotti sono destinati a clienti con esigenze particolari. «Ad esempio – spiega Caterina – a chi non può assumere sale, a chi è intollerante ai conservanti, oppure a chi è in cura oncologica e cerca un prodotto sicuro, senza ormoni o additivi di alcun tipo. Il latte deve essere puro, naturale».

Si può cambiare a qualsiasi età

«Dunque - chiediamo ancora ad Angela -, si può cambiare vita a qualsiasi età, anche a 47 anni?». «Certo – ci risponde – si può cambiare vita tutte le volte che si vuole». La sua storia insegna che si può passare dal caos di una metropoli alla tranquillità di un angolo di costa tirrenica cosentina, rimanendo felici. Soprattutto quando il contatto con la natura riesce un po’ a lenire il dolore per un padre che non c’è più.