Parla il presidente Giovanni Caridi: «Siamo impegnati a sviluppare contaminazione sociale e culturale per migliorare il cuore delle persone, costruire legami per un mondo più giusto e con meno diseguaglianze»
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La Fondazione Banca Montepaone si configura come un prezioso strumento finalizzato a migliorare il benessere della collettività. La sua missione istituzionale trascende il mero supporto economico per abbracciare un impegno profondo e continuativo su più fronti: cultura, istruzione, ambiente e tutela delle persone.
L'azione della Fondazione, guidata dal presidente Giovanni Caridi, si manifesta attraverso il sostegno a iniziative di rilevanza regionale e nazionale, come dimostrato dalla partnership con rassegne culturali di spicco, tra queste: il Festival d'Autunno, il Magna Graecia Film Festival e l'Armonie d'Arte Festival. Parallelamente, la Fondazione investe sull'istruzione come pilastro per lo sviluppo sociale e valorizza le iniziative legate all'ambiente, tutelando con istinto protettivo il patrimonio territoriale.
In questo contesto ampio, spicca l'attenzione focalizzata sulla lotta alla violenza di genere e sulla promozione della parità. La Fondazione Banca Montepaone ha scelto di non limitarsi a gesti di solidarietà, ma di affrontare la problematica in modo sistemico, riconoscendo che la libertà e l'autonomia delle donne passano imprescindibilmente attraverso l'indipendenza economica.
Per conoscere più nel dettaglio le finalità e le azioni intraprese dalla Fondazione, abbiamo deciso di rivolgere alcune domande al presidente Giovanni Caridi.
La Fondazione Banca Montepaone ha organizzato e sostenuto eventi cruciali sul tema della violenza di genere. Qual è il ruolo specifico che un ente creditizio e la sua fondazione ritengono di dover svolgere in un dibattito così delicato e complesso, che va oltre la semplice solidarietà?
«Quando si parla di violenza di genere bisogna, dopo tanti anni di discorsi e incontri, essere anche pragmatici. Un ente creditizio ritengo che possa fare molto perché spesso dopo una denuncia di violenza da parte di un soggetto, interviene quasi sempre un problema di tipo economico (anche perché la violenza è anche economica).
E allora lì un Istituto di credito può sopperire alle necessità e supportare il soggetto maltrattato».
Il progetto "Una donna, un lavoro, un conto" è citato come strumento fondamentale per l'indipendenza economica delle donne. Quali misure concrete sta adottando o intende adottare la Fondazione (o la Banca) per facilitare l'accesso al lavoro e all'autonomia finanziaria delle donne, in particolare quelle in situazioni di vulnerabilità?
«La Fondazione e, ancora più la Banca, ha già posto in essere fatti concreti per venire incontro alle situazioni di vulnerabilità; fra tutte mi piace ricordare l’apertura di un conto corrente senza costi per la donna maltrattata, ovvero l’immediata sospensione delle rate di mutuo, di qualsiasi genere nel caso di una donna che decide di denunciare una violenza. Mi piace evidenziare che la Banca Montepaone ha ottenuto, da pochi mesi, anche la certificazione di parità di genere, che attesta le misure concrete adottate dalla Banca per promuovere l’equità di genere che significa parità salariale e opportunità di carriera».
L'evento "Oltre la tela", che ha visto impegnata la Fondazione, ha scelto una prospettiva innovativa, coinvolgendo "Uomini in dialogo contro la violenza". Perché è stata ritenuta cruciale questa prospettiva e come può l'esempio della Fondazione stimolare altre istituzioni a coinvolgere attivamente gli uomini nella promozione della parità di genere?
«L’evento “oltre la tela” ha ottenuto un positivo e rimarchevole riscontro, poiché esso ha racchiuso la vernissage dell’artista Sonia Bollezza con le sue tele dedicate agli sguardi e volti di donne, e il talk nel quale il Prefetto di Catanzaro e il Questore hanno dialogato sull’importanza della prevenzione per l’eliminazione della violenza contro le donne.
All’incontro ha anche partecipato il CUAV del Centro Calabrese di Solidarietà, che realizza programmi per uomini che hanno commesso atti di violenza di genere, portando testimonianze di uomini maltrattanti; tutti hanno fatto comprendere la necessita del rinnovamento culturale che deve iniziare necessariamente dai bambini di oggi che saranno gli adulti di domani».
Qual è la risposta, il riscontro, che le iniziative promosse dalla Fondazione stanno riscontrando in Calabria e nel Catanzarese in particolare?
«La Fondazione bancaria si sta spendendo molto sul territorio perseguendo sia scopi sociali che culturali, ed è in continuo fermento poiché spronata a far sempre meglio da Enti e Istituzioni che richiedono costantemente l’intervento della Fondazione in progetti di vario genere».
Guardando ai prossimi tre/cinque anni, quali sono le aree di intervento in cui la Fondazione intende investire maggiormente per il futuro sviluppo sociale e culturale del territorio?
«La Fondazione della Banca di Montepaone sicuramente intende proseguire nello sviluppare contaminazione sociale e culturale per migliorare il cuore delle persone, costruire legami per un mondo più giusto e con meno diseguaglianze, e proporrà momenti continui di cittadinanza attiva».

