Il nocciolo della questione lo condividono tutti, o quasi. La delocalizzazione dei grandi serbatoi di carburante che da 56 anni dominano la skyline di Vibo Marina è un obiettivo che trova d’accordo l’azienda, Meridionale Petroli, e le istituzioni, a cominciare dal Comune. Ma c’è anche chi, come l’associazione Italia Nostra, ritiene che dislocare gli impianti a Porto Salvo significherebbe soltanto spostare altrove il rischio d’incidente. Di questo si è parlato nella prima puntata della nuova stagione di Dentro la Notizia, la trasmissione di approfondimento giornalistico di LaC Tv condotta da Pier Paolo Cambareri, che precede il Tg delle 13.30 (rivedi qui la puntata).

Nel corso della trasmissione hanno avuto modo di confrontarsi Marco Russo Spena, consigliere d’amministrazione di Meridionale Petroli, che è intervenuto in collegamento con lo studio, e da Vibo Marina, intervistati da Tonino Raco, il sindaco Enzo Romeo e il presidente vibonese di Italia Nostra, Alessandro Caruso Frezza. In studio con Cambareri, invece, il direttore di LaC News24, Franco Laratta.

«Confermiamo la nostra disponibilità a delocalizzare gli impianti – ha esordito Spena -. Ma questo non può concretizzarsi con uno stop più o meno prolungato dell’attività industriale, deve essere invece un “On-Off”: si chiude da una parte e si apre dall’altra. Ecco perché c’è bisogno di certezze sulla nuova area e sui progetti per attuare il passaggio. In gioco non c’è soltanto l’insediamento industriale dal quale passa più del 50% del carburante distribuito in Calabria, ma ci sono anche centinaia di posti di lavoro e il reddito delle relative famiglie. Dunque, è fondamentale avere precise garanzie sulle modalità e sulla tempistica della delocalizzazione».

Sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco di Vibo, che ha rassicurato sulle intenzioni del Comune, rafforzate da un pronunciamento unanime in questo senso da parte del Consiglio comunale: «Alla base c’è una questione fortemente sentita dalla collettività vibonese, che da 56 anni vive questa situazione. Noi non vogliamo che Meridionale Petroli vada via, non vogliamo pregiudicare i posti di lavoro, ma la delocalizzazione dei serbatoi in un’altra area è un obiettivo prioritario che deve avvenire senza scompensi».

Area che sarebbe già stata individuata di concerto con Corap nella zona industriale di Porto Salvo.
Una prospettiva che non incontra il consenso di Italia Nostra. «Chi risiede a Porto Salvo è forse un cittadino di Serie B? Loro possono morire in caso di incidente?», ha affermato senza mezzi termini Caruso Frezza, che ha rimarcato il dissenso dell’associazione. «L’aera di rischio si sviluppa sino ad 800 metri dai serbatoi – ha ribadito l’esponente di Italia Nostra -. Uno stabilimento come quello di Meridionale Petroli non è compatibile con altri insediamenti industriali e ancor meno con aree residenziali come ora. Mantenere qui i serbatoi significherebbe costringere Vibo Marina ad adeguarsi ad un Piano di emergenza con protocolli estremamente stringenti che in teoria già non consentirebbero lo sviluppo di attività turistiche e di affollamento, come i lidi balneari o i concerti che in estate popolano il porto».

Una posizione drastica contro la quale il rappresentante dell’azienda ha opposto la considerazione che la classificazione delle zone concentriche di rischio è cambiata negli ultimi anni grazie agli investimenti fatti da Meridionale Petroli, che già consentono, a suo dire, di confinare entro il perimetro aziendale ogni pericolo.

«Questo – ha detto Spena – è lo stabilimento del settore petrolifero e degli oli minerali più all’avanguardia in Calabria».

Anche il primo cittadino ha contraddetto le parole di Caruso Frezza, rigettando scenari di rischio per i residenti di Porto Salvo: «L’area industriale è molto estesa è c’è tutto lo spazio per delocalizzare i serbatoi in assoluta sicurezza per chi risiede nella frazione».