Una vita passata seguendo le vibrazioni della musica sul parquet, perché se l’udito le era mancato, sicuramente non difettava in passione. E così Carmen Diodato, 36 anni, da Belvedere Marittimo è partita fino ad arrivare al Teatro Massimo di Palermo e all’Arena di Verona, dove si esibisce come ballerina. Si tratta dell’unica persona non udente in Italia a svolgere questo lavoro: un percorso lungo, a volte tortuoso, ma che non le ha impedito di diventare una ballerina di livello internazionale nonostante i problemi di salute. 

Così, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, Carmen Diodato ha voluto dedicare un breve videomessaggio ai giovani e alle giovani calabresi. «Voglio parlare a voi perché siete il futuro di questa terra e il futuro ha bisogno di menti aperte e cuori coraggiosi: imparate a vedere il talento prima della disabilità, perché una società inclusiva – spiega – non è un sogno ma una responsabilità civile e umana che inizia da ognuno di noi».

«L’inclusione cambia le vite», la storia e il messaggio di Carmen Diodato

La ballerina, nel suo videomessaggio, tocca le corde di tutti: «Nella giornata mondiale dedicata – dice – vogliamo ricordare che l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità non è solo un diritto, ma un investimento sul futuro che non può limitarsi a una giornata. Non si tratta di una ricorrenza, ma di un impegno quotidiano che cambia le vite». 

Ma non solo. Secondo Diodato, «l’inclusione cambia anche la società, le città, i posti in cui trascorriamo la nostra vita». Diodato, partita da un piccolo comune della provincia di Cosenza, è arrivata a calcare i parquet più importanti d’Italia e del mondo. La dimostrazione che l’inclusione, oltre al lavoro duro, può davvero cambiare completamente il mondo in cui viviamo. 

Di seguito, il video: