Legalità, etica e comunità: questi i temi al centro della lectio magistralis tenuta dal procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Camillo Falvo agli studenti della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa guidata dal presidente Francesco Augurusa. L'iniziativa, inserita nell’ambito del progetto Green Social Impact Manager, si è svolta a Filogaso, nel Vibonese, nella sala consiliare del comune.

Un'occasione di alto spessore formativo che ha consentito ai giovani presenti di confrontarsi con il procuratore Falvo e di trovare risposta a una serie di interrogativi. In qualità di relatore e docente, l’intervento del procuratore ha ruotato attorno ai temi della legalità, dell’etica pubblica e del contrasto alle forme di criminalità organizzata, intercettando l'attenzione degli astanti ed instaurando con loro un vero e proprio dialogo. Un'opportunità per conoscere più da vicino e più nel dettaglio i fenomeni criminali che attanagliano il territorio sacrificandone spesso le potenzialità.

«Viviamo in un territorio, quello calabrese, ed in particolare nella provincia di Vibo Valentia, dove fino al 2010/2012 la criminalità organizzata la faceva da padrona - ha sostenuto il procuratore -. Era così pervasiva che non c'era settore che non era condizionato. Soprattutto le province di Vibo e Reggio Calabria hanno sofferto molto. Parliamo di un fenomeno criminale che ha una radice di carattere culturale».

«La 'ndrangheta è quella che più di ogni altra associazione criminale si è affermata a livello internazionale - ha proseguito Falvo -. Si è arricchita con i sequestri di persona e ha investito nel traffico delle sostanze stupefacenti che è molto redditizio». In merito alle ragioni del radicamento del fenomeno 'ndranghetistico sul territorio calabrese, il magistrato ha sottolineato che «la 'ndrangheta è così radicata e potente perché ha una struttura familiare». «In Calabria - ha aggiunto - diventare collaboratore di giustizia significa accusare padre, madre, fratello, figlio: diventa quindi difficile avere dei collaboratori di giustizia». Due gli ambiti attraverso cui intervenire per frenare il dilagare del fenomeno mafioso: il contrasto attraverso le forze di polizia e una svolta culturale tesa ad intercettare la voglia di legalità.

«C'è bisogno di iniziative come questa - ha sostenuto il procuratore, ospite della Fondazione Augurusa -. Iniziative che non solo formano professionalmente ma prospettano anche la necessità del rispetto delle regole, della legalità». Per Falvo, «la vera sfida per questa terra è investire sui giovani, trattenerli: favorire l'occupazione significa togliere manovalanza alla criminalità organizzata».

Nel corso dell'intervento è stata inoltre sottolineata la necessità di alzare i livelli di attenzione per evitare infiltrazioni sui lavori per il Ponte sullo Stretto, di favorire le condizioni di sviluppo per l'intera regione ed intervenire nei settori più critici e nevralgici. A portare i saluti dell'Amministrazione comunale è stato il sindaco di Filogaso, Massimo Trimmeliti.

«Siamo un’organizzazione no profit fondata nel 2020 con l’obiettivo di contribuire a sradicare le povertà e superare le disuguaglianze in ogni loro forma - ha commentato Francesco Silvaggio, direttore della Fondazione Augurusa -. Ereditiamo il nome e la missione da Antonio Emanuele, giovane testimone d’amore e messaggero di pace, nonché fratello del nostro presidente, e generiamo interventi sociali in cinque aree: educazione, inclusione sociale, cultura, sostenibilità e sicurezza. Oggi siamo a Filogaso per il progetto Green Social Impact Manager, un corso gratuito di alta formazione. La presenza del Procuratore Falvo, per una lezione su “Etica, Legalità e Comunità” ci onora, gratifica e ripaga degli sforzi compiuti nella direzione di essere e formare costruttori di futuro».