Prima a Villa San Giovanni e poi a Reggio, l’amministratore delegato della società concessionaria si mostra ottimista rispetto all’apertura dei cantieri in estate: «Il Papa è stato profetico: costruiamo ponti»
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Proprio mentre Papa Leone XIV si affacciava su piazza San Pietro per il suo primo messaggio ai fedeli e la contestuale benedizione urbi et orbi, l’amministratore delegato della Società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, cogliendo la palla al balzo, benediceva il progetto del Ponte sullo Stretto, parafrasando il successore di Pietro: «Il primo messaggio di Leone XIV è stato “aiutateci a costruire ponti”. Profetico».
Un applauso, tra le risate del pubblico accorso all’incontro organizzato dal Rotary club sul tema "Il ponte tra Scilla e Cariddi, stato dell'arte e prospettive", fa intendere che il clima è quello giusto per tornare a parlare di Ponte anche a Reggio Calabria, dove Ciucci ha concluso la sua giornata di incontri iniziata a Villa San Giovanni con l’incontro faccia a faccia con il sindaco Giusi Caminiti (a cui ha partecipato anche Matteo Salvini in collegamento) e proseguita a Reggio nella sede degli industriali reggini e poi appunto al Circolo di società che ha ospitato l’incontro dei rotariani.
L'incontro in Confindustria non è certo il primo incontro, ma è stata l’occasione per rinnovare l'annuncio per l'apertura dell’infopoint dell’associazione datoriale dedicato alle imprese interessate a operare sul ponte, dove la Stretto di Messina sarà presente per fornire tutte le indicazioni e le informazioni necessarie perché le imprese si preparino a partecipare. «Quindi, senza retorica – ha aggiunto Ciucci - noi vogliamo, desideriamo, e vorremmo che la gran parte delle ricadute positive del Ponte restino sul territorio. Per far questo è necessario che le imprese si attrezzino anche assumendo una massa critica adeguata a un'opera che anche nelle piccole attività ha sempre grandi dimensioni»
Gli impatti non mitigabili e l’attesa del Cipess
Così come Salvini, anche Ciucci, se non convinto appieno si mostra ottimista per il rispetto dei tempi di apertura dei cantieri, ma l’attesa si gioca tutta sull’asse tra Roma e Bruxelles: «Stiamo lavorando con grandissimo impegno, la Società sapete è ripartita come una startup anche se ha una lunga storia alle spalle, però è ripartita meno di due anni fa, a giugno del 2023. Abbiamo fatto molte cose, a partire dalla riorganizzazione della società che non c'era, per dargli una struttura professionale, ingegneristica, legale, economico-finanziaria adeguata a un progetto di questo genere e a controparti di grandi imprese internazionali che debbono essere indirizzate e anche controllate. Stiamo lavorando per completare la VIncA (la Valutazione di Incidenza Ambientale) che coinvolge anche le modalità e competenze europee, la Direttiva Habitat: una procedura particolare che presuppone la individuazione dei cosiddetti motivi imperativi di rilevante interesse pubblico che consentono di realizzare un'opera infrastrutturale anche lì dove ci sono degli impatti non mitigabili sul territorio. Questo documento è stato predisposto insieme con tutti i competenti ministeri del governo (Difesa, Interni, Protezione Civile, Infrastrutture e Ambiente), è stato condiviso e approvato da parte del Consiglio dei Ministri che ha rilevato e attestato l'esistenza di queste motivazioni, lo ha provato e lo ha trasmesso al Ministero dell'Ambiente perché lo comunichi all'Europa col resto della documentazione, principalmente il piano dettagliato, e sottolineo dettagliato, perché così c'è stato richiesto dal Mase, delle misure compensative».
Non è un semplice piano, sottolinea l’ad della Stretto di Messina, ma è un Piano impegnativo che ha una valenza giuridica con la previsione di misure compensative che agirà laddove la società non dovesse realizzare l’opera nel tempo: «Assumerebbe una responsabilità a livello giudiziario, addirittura perseguibile in un’aula di Tribunale». Insomma Ciucci rileva come si tratti di un documento di grandissimo rilievo peraltro atteso a breve: «Noi contiamo che il Mase possa entro una decina di giorni, quindici al massimo, definire ed esprimere il suo parere conclusivo, e trasmettere la documentazione all'Europa». Il successivo passaggio è il Cipess che assume una rilevanza particolare per la Stretto di Messina. «Non è la solita competenza importante del Cipess su tutte le opere infrastrutturali, ma in questo caso il Cipess esaminerà il progetto definitivo, le integrazioni e gli aggiornamenti fatti dai nostri progettisti, le risultanze della conferenza di servizi con tutte le osservazioni fatte da tutti gli enti competenti, la valutazione di impatto ambientale e il piano finanziario. E cosa fondamentale – aggiunge l’Amministratore delegato – verificherà e riceverà l'attestazione da parte del Ministero delle Infrastrutture che tutto il fabbisogno relativo al progetto del ponte è coperto da Fondi già stanziati, disinnescando quindi quella che è la maggiore preoccupazione, cioè che la mancanza di risorse possa bloccare la realizzazione con il rischio opera incompiuta, che ovviamente e giustamente è una preoccupazione di tutti, chi vive sul territorio ma anche nostra ovviamente».
L’incontro con Caminiti: «Quello che non utilizzeremo rimarrà alla comunità»
Come detto, in mattinata Ciucci ha visto Caminiti, dando seguito all’incontro che i tecnici della Stretto di Messina hanno tenuto con la Commissione Territorio del comune villese. Lo stesso ha parlato di incontri positivi in cui «si è dimostrato che un Piano di cantierizzazione c’è e conta oltre duecento elaborati tecnici» che non sarà pregiudicata la viabilità cittadina e soprattutto che non sarà mai messo in difficoltà l'approvvigionamento idrico di Villa che si gioverà – per come richiesto insieme al Comune di Campo Calabro – di una messa a punto e un miglioramento degli acquedotti Aspromonte e Bolano: «Questo porterà non solo a un miglioramento e a un recupero della tanta acqua che va persa e già questo determinerà un vantaggio per la cittadinanza. Alla fine della costruzione del ponte quello che faremo che non verrà più utilizzato per il ponte resterà disponibile per la comunità, quindi vuol dire che anche sotto l'aspetto idrico massimo vantaggio»
«Abbiamo preso atto peraltro, nell'ambito di questa riunione – ha continuato Ciucci - che la localizzazione del secondo depuratore non soddisfa le sensibilità del territorio e noi abbiamo detto ok, concordiamo una diversa localizzazione di questo secondo depuratore. D'altronde chi conosce il territorio meglio di chi ci vive e lo amministra? Quindi noi diamo delle proposte e siamo pronti a migliorarle»
E la viabilità di cantiere? Ciucci ripete che non toccherà quella ordinaria, però, ha aggiunto, «è emersa forse un'ipotesi di una diversa organizzazione che sembrerebbe dare in prospettiva un qualche vantaggio in più alla città, una volta finito il cantiere, ho detta alla sindaca mi faccia avere questi riferimenti e se non hanno controindicazioni da un punto di vista tecnico progettuale ben volentieri modificheremo il nostro progetto in modo da seguire quello che sono le sensibilità del territorio. A me sembra, e l'ho detto alla sindaca, noi Stretto di Messina, io personalmente ma la società tutta, ha bisogno di parlare, di confrontarsi col territorio, con le istituzioni, di ricevere critiche e suggerimenti che se sono costruttivi, sono nel nostro interesse, direi quasi egoistico se posso. Non è che facciamo questo per far bella figura verso il territorio, ne abbiamo bisogno noi, nel nostro interesse, e quindi ben vengano questi incontri. Noi a Messina ne facciamo due al mese di questi comitati di tecnici da oltre un anno a questa parte, siamo stati chiamati e abbiamo partecipato con i nostri tecnici su tutti i diversi argomenti del progetto che sono tantissimi».
Espropri, indennizzi aumentati per le prime case
Nell’incontro a Palazzo San Giovanni con la Caminiti è stato affrontato anche il nodo delicato degli espropri. «Il Cipess a valle della sua delibera di approvazione del progetto dichiarerà anche la pubblica utilità del progetto stesso che rappresenta la decisione necessaria per poter passare alla fase operativa degli espropri. Dico subito come ho detto da sempre che il giorno dopo l’approvazione del Cipess non vorrà dire che noi partiremo a tappeto sull’espropriazione, sarà qualcosa di graduale, come graduale sarà l'avvio del progetto.
Il piano degli espropri si completerà secondo Ciucci in sei mesi, al massimo dodici, dal momento dell'inizio della fase realizzativa. «Abbiamo suggerito, e il governo e il Parlamento hanno accettato la nostra condivisione, una proposta volta a favorire un accordo volontario in termini di semplificazione procedurale. Siamo in contatto anche con il Consiglio notarile di Messina, di Villa San Giovanni e di Reggio Calabria per questo, e abbiamo aumentato l'entità dell'indennizzo nei casi di condivisione volontaria del 15%, abbiamo previsto una indennità ulteriore per le prime case, che è il problema principale, per consentire attraverso anche questo aspetto economico di favorire l'individuazione di una nuova localizzazione e di fronteggiare i primi costi, anche del trasloco per dire, e quindi per cercare in tutti i modi, perché questo è il nostro obiettivo, di risolvere un problema assolutamente sensibile. Lo sappiamo, ma di risolverlo possibilmente insieme».