Segnali di progresso, ma anche permanenti aree di criticità: il quadro tracciato dalla Corte dei conti sulla gestione del Servizio sanitario regionale è costantemente in chiaroscuro. La relazione, illustrata dalla referendaria Emanuela Friederike Daubler, evidenzia un equilibrio contabile solo parziale, ritardi nella governance, difficoltà nei trasferimenti di risorse e un indebitamento che continua a gravare sulle aziende sanitarie. Per non parlare del solito saldo negativo sulla mobilità sanitaria (un segno meno che supera i 300 milioni di euro) e dei ritardi cristallizzati per Azienda Zero, ancora lontana dal ruolo centrale ipotizzato nel sistema.

Azienda Zero ancora in ritardo: governance incompleta

Particolare attenzione è stata dedicata ad Azienda Zero, l’ente di governance istituito nel 2021 con la legge regionale numero 32. A quattro anni dalla sua nascita, il processo di subentro nelle funzioni della GSA e delle aziende sanitarie risulta ancora incompleto. Il direttore generale pro tempore non ha indicato una tempistica precisa per l’avvio delle funzioni strategiche, che non partiranno prima del 2026.

Secondo la Corte, questo ritardo mantiene “un quadro non ancora del tutto delineato”, con effetti negativi sulla capacità gestionale del sistema sanitario calabrese.

Debiti, pagamenti e contenziosi: un peso da oltre 900 milioni

L’istruttoria ha monitorato lo stato di avanzamento della circolarizzazione del debito pregresso, previsto dal decreto-legge n. 146 del 2021. Su 1,316 miliardi di euro richiesti da fornitori e cessionari, le aziende sanitarie hanno riconosciuto debiti per 910,98 milioni (69%), di cui 577,26 milioni (63%) già pagati al 31 dicembre 2024.

La differenza di 405,9 milioni è in gran parte legata a contenziosi: 72% in dispute legali, 6% sopravvenienze passive, 12% partite non dovute e 10% in corso di verifica. Le aziende, per far fronte ai ritardi nei trasferimenti, sono spesso costrette a ricorrere ad anticipazioni di tesoreria, con un aggravio degli oneri finanziari che nel 2024 hanno raggiunto 30,8 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al 2023.

L’emigrazione sanitaria: saldo negativo di 307 milioni (+21%)

La mobilità sanitaria passiva, cioè i costi sostenuti per i pazienti calabresi che si curano fuori regione, resta uno dei nodi strutturali del sistema. Il saldo negativo supera di 307 milioni di euro, in aumento rispetto al 2023 del 21%. Un dato che, sottolinea la Corte dei Conti, «desta preoccupazione anche alla luce del fatto che i saldi della mobilità extraregionale e internazionale pari, rispettivamente, a – 304 milioni e – 861mila euro, continuano a permanere negativi, confermando un trend purtroppo già noto».

Liquidità in affanno e fondi Covid inutilizzati

La Regione ha anticipato risorse alle aziende per ridurre l’esposizione verso i tesorieri e favorire il pagamento dei fornitori. Tuttavia, le difficoltà di liquidità restano evidenti.

Anche nella gestione dei fondi Covid, la Corte rileva ritardi e risorse inutilizzate: su 257,18 milioni stanziati, 183,22 milioni sono stati pagati e 73,96 milioni rimasti a residuo passivo.

LEA e spesa farmaceutica: miglioramenti e nuovi sforamenti

Sul fronte dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), la Corte segnala un miglioramento complessivo: il punteggio della prevenzione è salito da 36,59 nel 2022 a 68 nel 2023, ma la Calabria resta terzultima in Italia per l’assistenza distrettuale (punteggio 40).

In crescita la spesa farmaceutica, con uno sforamento del tetto del 4% rispetto al 2023, dovuto all’ampliamento del prontuario e all’ingresso di farmaci innovativi e oncologici. L’Asp di Vibo Valentia registra l’incremento più alto, pari al 23%.

Personale sanitario in aumento e costi in crescita

La spesa per il personale è aumentata del 13% rispetto al 2023, con maggior incidenza nelle Asp di Catanzaro e Vibo Valentia.
Il personale complessivo cresce di 446 unità, ma diminuiscono medici e contrattisti, mentre aumentano i lavoratori a tempo determinato e il personale non dirigente.

Pur rispettando formalmente i limiti di spesa previsti dalla legge, la Corte avverte che il margine si è assottigliato da 57 a 15 milioni, segnale di equilibrio sempre più fragile.

Ospedali in costruzione: cantieri fino al 2031

Sul fronte dell’edilizia sanitaria, il 2025 ha visto la nomina del Presidente della Regione Calabria come commissario delegato per la costruzione dei nuovi ospedali (Occhiuto si è poi dimesso per ripresentare la propria candidatura a governatore). Il fabbisogno complessivo è stimato in 915 milioni di euro, con coperture potenziali per oltre 2,1 miliardi, ma la Corte rileva che il quadro finanziario non è ancora del tutto chiaro.

I cronoprogrammi aggiornati indicano come date di completamento: luglio 2026 per l’ospedale della Sibaritide, giugno 2028 per quello di Vibo Valentia, e giugno 2031 per il nuovo presidio di Gioia Tauro.