Il comunicatore strategico e lobbista, protagonista di Calabria Straordinaria, racconta la mappatura dei Mid che avrebbero dovuto rivoluzionare la narrazione turistica della regione e denuncia l’occasione mancata
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Lenin Montesanto, comunicatore strategico e lobbista, è la mente dietro uno dei progetti più ambiziosi mai pensati per riscrivere la narrazione turistica della Calabria: la mappatura dei Marcatori Identitari Distintivi (MID). Ideatore e program manager del progetto Calabria Straordinaria, Montesanto ha guidato il team che, tra il 2022 e il 2023, ha censito e motivato oltre 100 elementi unici del patrimonio storico, culturale e naturalistico della regione, depositando la famosa “Carta dei 100 MID” presso la Fondazione Calabria Film Commission. Un lavoro che avrebbe dovuto trasformare la promozione turistica calabrese, spostando il focus dalle consuete immagini di mare e montagna verso una narrazione fondata sull’unicità identitaria e sull’esperienzialità, capace di destagionalizzare e internazionalizzare l’offerta regionale. A due anni di distanza, però, di quei contenuti nelle strategie ufficiali non c’è traccia. Con LaC, Montesanto ripercorre la genesi del progetto, ne rivendica la visione e denuncia l’occasione mancata.
Da tempo cammina sui social con consensi evidenti anche in Calabria una pagina di promozione turistica e culturale, intitolata Quel che non sapevi che dedica spesso zoomate e descrizioni su attrattori regionali e molto spesso su quelli che nel progetto regionale Calabria Straordinaria sono stati mappati e definiti come Marcatori Identitari Distintivi (MID). Tradotto: ciò che la Calabria ha di più originale in comparazione col resto del mondo.
«Sì, la stiamo seguendo e monitorando da tempo. Se ci concentriamo esclusivamente sui Marcatori Identitari Distintivi, emerge chiaramente come si attinga quotidianamente alla mappatura che abbiamo censito, motivato e depositato presso la Film Commission ormai due anni fa.
Solo per citare alcuni degli approfondimenti più recenti e più cliccati su quella pagina nelle ultime settimane, troviamo ad esempio:
- le origini calabresi del nome Italia;
- la leggenda del tesoro di Alarico nel Busento;
- il Bos Primigenius nella Grotta del Romito a Papasidero;
- l’invenzione calabrese dei conci industriali della liquirizia;
- il campione delle olimpiadi classiche Milone di Crotone;
- il bergamotto di Reggio Calabria;
- la produzione calabrese di liquirizia e l’unico museo aziendale della liquirizia
- il teorema di Pitagora elaborato nella Scuola di Crotone;
e infine:
- la teoria eliocentrica del filosofo crotonese Filolao;
- la tecnica incusa delle monete dell’antica Kroton.
Questi ultimi due per altro non sono neppure censiti nei Mid, quindi varrebbero persino come preziosissimi suggerimenti da approfondire meglio.
In ogni caso, si tratta di MID tutti già mappati nella famosa Carta dei 100 marcatori depositata nel maggio 2023 dall’apposita Cabina di Regia istituita l’anno prima presso la Fondazione Calabria Film Commission, di cui sono stato Program Manager».
E allora come mai non vi è traccia di questi MID in nessuna delle comunicazioni turistiche regionali, in primis sui social di Calabria Straordinaria e nelle fiere?
«È davvero difficile da capire ma soprattutto da digerire; un progetto sperimentale che non soltanto non aveva e non ha eguali in termini di prospettiva di riscrittura della narrazione della Calabria per destagionalizzarla e internazionalizzarla come destinazione turistico-esperienziale ma che resta a tutt’oggi un modello di riferimento replicabile in altre regioni e per lo stesso rafforzamento del brand Italia nel mondo, a tutto beneficio anzi tutto di quello straordinario patrimonio cosiddetto minore dell’entroterra.
È vero: di quella mappatura non si è fatto più nulla. Ecco perché oggi è davvero paradossale, al netto di ogni altra valutazione, constatare che laddove non è arrivata, in termini di messa a terra, l’intelligenza regionale (mi riferisco al Dipartimento Turismo e alla stessa Fondazione Film Commission) è arrivata invece l’intelligenza artificiale, fonte di quella pagina social che in ottica di narrazione esperienziale mi pare più competitiva delle stesse pagine di Calabria Straordinaria, sulle quali latitano i MID».
Da dove nasce e perché nasce il progetto Calabria Straordinaria, identificato in maniera iconica nell’ormai diffusissima Soldanella Calabrella?
«Nasce direttamente dai MID, sia anagraficamente che logicamente. Il naming da noi individuato in Calabria Straordinaria e subito dopo ben rappresentato dalla scelta grafica della Soldanella Calabrella, quella che oggi tutti fortunatamente vedono e collegano all’immagine turistica della Calabria, aveva un unico obiettivo: tradurre la straordinarietà della Calabria attraverso l’emersione e l’esplosione, mai avvenuta prima, dei suoi Marcatori Identitari Distintivi, gli stessi e tanti altri che quella pagina social indipendente dalla Regione in automatico oggi propone per raccontare, usando le parole del Presidente Occhiuto, la Calabria che l’Italia e il mondo non si aspettano. Ecco perché straordinaria».
Mentre invece la Regione quale Calabria promuove?
«Quella ordinaria, quella cioè fatta di mare e montagna, di albe e tramonti, di coste e spiagge che tutte le altre regioni d’Italia e del mondo hanno e che, quindi, non risultano affatto competitive rispetto al mercato globale dei turismi e delle motivazioni turistiche. Si continua cioè con l’auto-celebrazione della regione più bella del mondo (ma siamo noi stessi a dircelo) e si continua con i ritornelli che si sentono identici da tutta la classe politica dal 1970 ad oggi, salvo rarissime eccezioni. Uno di questi ritornelli è diventato davvero teatrale e per quel che mi riguarda termometro dell’incapacità di misurare con i numeri quanto si professa e soprattutto quanto si spende. Mi riferisco ai leggendari 800 km di costa della Calabria, come se di per se stesso questo dato (in realtà sono meno di 800 km) fosse sufficiente a garantire chissà quale attrattività o addirittura quale reddito, come se non vi fossero altre regioni italiane con centinaia e centinaia di km di coste (vedi la Puglia che ne ha più della Calabria ma che non li usa mi come esclusivo attrattore regionale), come se fossimo stati fino ad oggi la regione leader del turismo balneare (perfino Rimini oggi non è più soltanto balneare) e come se dal resto mondo, per tre quarti fatto di acqua, tutti non vedessero l’ora di scappare in Calabria, per il nostro mare. Non è così. Eppure si continua ad essere prigionieri di questa bolla di sapone».
Quindi? Che fare?
«Rispondo con una provocazione. Soprattutto sui turismi, dalla Calabria e dal Sud in generale, possiamo e dobbiamo avere la consapevolezza ed il coraggio di sostituire ai fantasmi dell’Intelligenza Artificiale (AI – Artificial Intelligency), il valore economico competitivo di quella che, basandola sull’analisi dei MID, definisco Intelligenza Identitaria e Distintiva (IBI – Identity-Based Intelligence)».
Che peso specifico e che ruolo avevano e/o avrebbero dovuto avere i MID rispetto al progetto Calabria Straordinaria?
«Calabria Staordinaria non può esistere senza i MID. Altrimenti andrebbe ribattezzata Calabria Ordinaria. Anche sull’agroalimentare ad esempio, il confronto spesso tra trasformati e piatti in cucina cammina necessariamente sul binario dei gusti e delle preferenze del consumatore. Chi potrebbe definire la straordinarietà di un prodotto o di una ricetta al pari di qualsiasi altra emergenza architettonica o archeologica che ogni altro territorio può vantare ed elogiare più o meno analoga e con la stessa enfasi o con lo stesso orgoglio?
Altra cosa è, come benissimo fa l’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, insistere nel raccontare e promuovere record identitari e distintivi della Calabria in Italia ed in Europa come la sua biodiversità, il biologico e la produzione olivicola. È il metodo giusto. Competitivo. Che cerca e fa la differenza. Da replicare in tema di politiche per i turismi».
Ma cosa era previsto nell’originario progetto regionale Calabria Straordinaria e che non è mai stato messo in campo? Era previsto un coinvolgimento degli enti locali? Cosa sarebbe potuto cambiare e come sarebbe cambiare la narrazione esperienziale della regione?
«Di fatto, consegnata puntualmente la mappatura in Fondazione Calabria Film Commission non si è mai dato seguito al piano di sviluppo de MID che, tuttavia non sono mai stati messi definitivamente nel cassetto da nessuno né considerati superati o bocciati dalla Regione Calabria. Anzi.
Di fatto non soltanto non si è partiti con la nuova narrazione concentrata sui MID e sulla Calabria inedita ed inesplorata ma paradossalmente si è utilizzato il contenitore Calabria Straordinaria, divenuto ormai famosissimo, però privato dei suoi contenuti fondanti e qualificanti e che sono gli unici in grado di ribaltare il racconto di una regione che, al netto degli indiscutibili numeri positivi prodotti su scali e voli nazionali ed internazionali attraverso le precise strategie di investimento del Presidente Occhiuto, appare altrimenti avvitata senza esiti rivoluzionari sulla fotografia di un paesaggio che ogni territorio del mondo rivendica bello per se stesso. Serve altro. E la Calabria lo ha».
Ma allora perché la Regione Calabria non supera il modello dei narrazione esclusivamente paesaggistica preferita fino ad oggi e dominante nelle fiere e iniziare a parlare dei suoi MID al mondo?
«Me lo sono chiesto spesso. Non riesco a trovare una ragione plausibile, ripeto sia alla luce del lavoro imponente che ci è stato commissionato e che abbiamo fatto, sulla base di un progetto innovativo che proposi prima alla compianta presidente Jole Santelli, che ne divenne subito entusiasta e poi al Presidente Occhiuto che lo ha sempre considerato un valore aggiunto da integrare con tutte le altre azioni messe in campo; ma soprattutto, insisto, alla luce dei numeri complessivi (quelli che si riescono ad avere in tempo utile) relativi al ritorno in termini di pernottamenti extra balneari di una terra che ancora purtroppo non è attrattiva 365 giorni l’anno (né potrà mai esserlo con i suoi 800 km di costa!) ma che può invece diventarlo, ne ero e resto convinto, con i suoi inimitabili Marcatori Identitari Distintivi».