Al "Sol and the City Sud" di Catanzaro, il Sindaco Mariangelina Russo ha evidenziato come le Denominazioni Comunali trasformino i prodotti locali in veri ambasciatori del Pollino e della Calabria
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In occasione della prima giornata di Sol and the City Sud presso il polo fieristico di Catanzaro, il Comune di Laino Borgo è stato protagonista di un importante confronto sul futuro delle aree interne e della valorizzazione agroalimentare. Il talk dal titolo "Progetto De.Co. identitaria" ha visto la partecipazione dell'Assessore regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo, del direttore di Arsac Fulvia Caligiuri e dei rappresentanti di diversi comuni calabresi, ponendo l'accento sulla forza dei piccoli produttori.
La tutela delle piccole produzioni non è solo una questione economica, ma un atto di orgoglio civile che mira a salvaguardare l'anima dei borghi. Il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo, ha sottolineato come esista «un cuore pulsante che anima le aree interne e rende palpabile l'orgoglio e la forza dell'appartenenza». Secondo il primo cittadino, gli amministratori hanno oggi il dovere di promuovere queste realtà, poiché «dietro alle produzioni di qualità, anche se piccole, c'è il mondo agricolo dei micro produttori che hanno scelto di restare nei piccoli comuni e animare una filiera che ci rende orgogliosi della nostra memoria».
La Denominazione Comunale (De.Co.) si conferma uno strumento fondamentale per la tutela e la promozione delle eccellenze locali, agendo come una «chiave di sviluppo possibile e sostenibile» che poggia sulla tradizione tramandata da generazioni. Per il Comune di Laino Borgo, l'adozione di queste denominazioni permette di rafforzare il legame con i simboli della qualità e dell'identità agricola, trasformando i prodotti locali in «veri ambasciatori dei territori» capaci di raccontare una storia di autenticità che va oltre i confini regionali.
L'esperienza pratica di Laino Borgo dimostra come la certificazione possa cambiare il destino di un prodotto. Il percorso è iniziato con il Fagiolo Poverello Bianco, nato come De.Co. intercomunale insieme a Laino Castello e Mormanno e poi consacrato come Presidio Slow Food, per proseguire oggi con l'Aglio Bianco. Questi progetti, spiega il Sindaco, hanno permesso di «dare linfa vitale ad un tessuto produttivo agroalimentare che ha riscoperto prodotti che rischiavano di andare perduti e che oggi sono la punta di diamante di un sistema imprenditoriale territoriale». Le eccellenze non generano solo economia diretta, ma alimentano un indotto legato al turismo esperienziale, dove il cibo diventa un potente «strumento narrativo per ricondurre a tutte le potenzialità del nostro paese e dell'intero Pollino». Attraverso questo sistema, l'amministrazione ha voluto lanciare un messaggio forte: «si può rimanere nelle aree interne e si può creare sviluppo attorno alla filiera agricola». In questo modo, la comunità non solo tutela la biodiversità alimentare, ma trasforma il proprio patrimonio in una «vera bandiera promozionale del saper fare e del voler essere autentici».
Il successo di questa visione dipende da una stretta collaborazione tra enti, creando quella che il Sindaco definisce una "filiera istituzionale". Grazie al supporto dell'Assessorato all'Agricoltura e al lavoro di ricerca dell'Arsac, è possibile continuare a raccontare una «Calabria straordinaria che ci appartiene». L'obiettivo comune resta quello di unire le forze tra diverse municipalità e la Regione per «promuovere il bello e il buono della nostra terra in contesti locali, ma anche in vetrine nazionali ed internazionali», garantendo un futuro florido alle radici della tradizione.

