VIDEO | L’occasione per parlarne è stato il Filmare Festival ospitato nella sala delle Esposizioni a Praia a Mare: «Vigilare su questa tipologia di reati è una priorità perchè l’economia del territorio si basa sul turismo»
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Il magistrato Domenico Fiordalisi, che dal marzo scorso guida la procura di Paola, ha istituito una sezione prettamente dedicata alla tutela dell'ambiente. La decisione è scaturita per l'esigenza di studiare approfonditamente i reati ambientali in relazione ai contesti e ai territori in cui si registrano. L'attenzione degli investigatori servirà, principalmente, a prevenire gli sversamenti di liquami in mare, la maladepurazione e tutti quei reati che compromettono la qualità del turismo della zona del Tirreno cosentino.
L'occasione per parlarne è stato il Filmare Festival, la kermesse itinerante dedicata al cinema e all'ambiente, partita lo scorso 11 luglio da Praia a Mare.
Tolleranza zero sui reati ambientali
«La sezione dell'ambiente interna alla procura – ha detto Fiordalisi ai nostri microfoni - è chiaramente uno strumento essenziale, fondamentale. Non si possono trattare i reati ambientali in modo episodico e con più magistrati che di volta in volta si sostituiscono per le singole vicende. Abbiamo avviato una serie di procedimenti che riguardano la depurazione e già stiamo vedendo i primi frutti, perché i gestori si stanno dando da fare per far funzionare meglio, rispetto a prima, i depuratori comunali». Ed ancora: «Vigilare sui reati e ambientali è sicuramente una priorità, perché l'economia di questo territorio si basa sul turismo e il turismo ha bisogno del mare pulito».
Indagini a tutto tondo
Nonostante il lavoro serrato e incessante per la prevenzione dei reati ambientali, la procura di Paola sta portando avanti il suo impegno di garanzia di legalità e giustizia sotto ogni aspetto. «Ovviamente – precisa il procuratore capo di Paola - non è una battaglia solo contro i reati ambientali, ma a 360° per tutte le attività che lo Stato affida alla Procura della Repubblica». Ad esempio, tra queste, ci sono le previste demolizioni edilizie di strutture indebitamente costruite o occupate. «Nella procura di Paola demolizioni edilizie non se ne sono mai eseguite, a parte la pescheria di Franco Muto (boss dell'omonima cosca di Cetraro, ndr) che aveva abbattuto negli anni 2000 con procuratore di D'Emmanuele».