La Cgil Calabria ha inviato candidati alla presidenza della Regione Calabria un documento politico di analisi e proposte sui filoni più importanti che riguardano l’attività di governo regionale. L’auspicio è che chi prenderà le redini della Calabria ne tenga conto e che dopo le urne si profili una nuova stagione di relazioni politico-istituzionali e un nuovo modello di dialogo che tracci una visione comune di interessi generali e collettivi.

Il lavoro presentato tiene conto di un territorio fanalino di coda in Europa, nel Paese e nel Mezzogiorno a causa di logiche politico clientelari e scelte mancate. A testimoniarlo l’esigua percentuale del PIL regionale e il dato relativo alla presunta crescita occupazionale, che per i due terzi è riferibile a contratti a termine e a tipologie di lavoro precario.

Legalità

«Come organizzazione sindacale – si legge nel documento - rivendichiamo la centralità nell’agenda politica della lotta alla ‘ndrangheta e la costituzione di parte civile della Regione nei processi che vedono coinvolta la criminalità organizzata. A chi governerà la Regione chiediamo un costante confronto sulla regolamentazione degli appalti regionali per prevedere il riconoscimento delle clausole sociali; il contrasto a fenomeni di infiltrazione di tipo mafioso all’interno delle P.A; l’obbligatorietà della sottoscrizione dei Protocolli sulla Legalità su tutte le opere pubbliche; riduzione degli affidamenti diretti e limitazione del sub-appalto a cascata nonché obbligatorietà nei bandi di gara dell’indicazione e applicazione dei CCNL sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative anche per i lavoratori in subappalto; l’adozione di strumenti che favoriscano l’utilizzo a fini sociali dei beni confiscati e/o sequestrati alla `ndrangheta».

Riforme

La Cgil Calabria ritiene poi importante «procedere al completamento del processo di decentramento amministrativo della macchina burocratica regionale destinando compiti e funzioni non residuali alle amministrazioni provinciali; favorire la semplificazione delle attività istituzionali con unione dei servizi tra comuni».

Sanità

Per il sindacato sono «gravi le responsabilità politiche per il mancato rientro dal debito in un quadro di mancate risposte al diritto alla salute, evidenziate dalle carenze di assistenza ospedaliera, medicina territoriale, prevenzione, emergenza-urgenza. Si allungano le liste d’attesa e aumenta la mobilità passiva. Alle carenze di personale medico e sanitario si aggiunge anche quella delle postazioni di Medicina Generale e continuità assistenziale. In grave ritardo gli investimenti sull’assistenza territoriale e l’attuazione delle relative riforme».

Welfare

«Chiediamo – si legge ancora nel documento – interventi socio-assistenziali di contrasto alla povertà, oltre che politiche attive del lavoro in favore dell’occupazione; l’aggiornamento del Piano Sociale Regionale e dei Piani di Zona per adeguarli alle previsioni del Nuovo Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali per il triennio 2024/202 e al Piano Regionale Triennale per le non Autosufficienze 2022/2024; l’attuazione, con processi condivisi, del Programma Operativo Triennale Regionale sull’invecchiamento attivo».

Lavoro e sicurezza sui luoghi di lavoro

La Cgil Calabria da tempo «chiede un reale Piano per il Lavoro in Calabria che unisca agli incentivi in favore delle imprese anche misure idonee a creare lavoro a tempo indeterminato, favorire l’occupazione giovanile e di genere; sancire la fine del Precariato Storico Regionale (Contrattualizzazione e una seria stabilizzazione lavorativa dei T.I.S.- Piena contrattualizzazione oraria degli Ex LSU-LPU. Definitiva stabilizzazione lavoratori dei bacini previsti dalla L.R.N.1/2014); Tavolo Istituzionale permanente del Coordinamento Regionale per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro che programmi misure di prevenzione e di formazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro».

Infrastrutture

La Cgil Calabria ritiene poi «primario ridare centralità ai progetti sull’Alta Velocità, sul completamento dell’intero tracciato della SS/106 Jonica, l’elettrificazione della linea ferroviaria jonica, i Piani di recupero urbano e per l’erosione costiera e l’ammodernamento dell’autostrada A2, scongiurando la distrazione dei fondi previsti a favore della costruzione del Ponte sullo Stretto che riteniamo inutile».

Scuole e università

«Essenziale l’aggiornamento della legge regionale sulla ricerca e una nuova legge regionale sul diritto allo studio con la pianificazione di un’offerta formativa di qualità e sostegno economico».

Lavoro femminile e violenza di genere

«Riteniamo opportuno rinforzare gli incentivi per l’occupazione femminile e che particolare attenzione venga data all’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza. Crediamo, inoltre, vadano aumentati i fondi per i centri antiviolenza».

Manutenzione del territorio

Per la Cgil «non più derogabile lo sblocco delle assunzioni e turnover del comparto; innovazione sostenibile, supporto alle politiche agricolo-forestali e sviluppo della gestione integrata della filiera boschiva – forestale; contrasto a ogni tentativo di privatizzazione del settore attraverso la trasformazione di enti o costituende società di servizi da pubblici a privati».

Aree interne

«Rivendichiamo – afferma la Cgil - impegno e volontà politica per ostacolare Piano Strategico delle Aree Interne che delinea per la Calabria una condizione allarmante di ulteriore impoverimento e abbandono delle nostre comunità e chiediamo interventi mirati per favorire la ripresa e lo sviluppo dei territori interni».

Aree industriali

«Riteniamo fondamentale il coinvolgimento delle Partecipate pubbliche per dare slancio alle aree industriali dismesse da risanare e valorizzare con chiaro riferimento a quelle di Crotone, Vibo Valentia, Lamezia Terme e Corigliano-Rossano».

Energia e ambiente

«La Calabria deve assolutamente dotarsi di un nuovo ed adeguato “PRIEC” (Piano Regionale Integrato Energia e Clima) quale strumento in grado pianificare e mettere a sistema un adeguato ed equilibrato mix di fonti, favorendo un sistema di produzione, trasporto e distribuzione sicuro, resiliente e interconnesso per garantire la giusta transizione in grado di attrarre investimenti, sviluppare vettori energetici e promuovere filiere industriali sostenibili».

Servizi pubblici locali

«Costruire un sistema e una governance industriale integrata, con massicci investimenti ed eventuali partnership industriali in grado di favorire il sistema e garantire ai cittadini un servizio di qualità a tariffe adeguate».

Caporalato

Per il sindacato «la Regione necessita di misure robuste per la lotta al fenomeno, oltre che di un rafforzamento del collocamento pubblico e di una rete di trasporto locale che garantisca loro la possibilità di recarsi sul luogo di lavoro senza finire nella rete dei caporali».

Turismo

«Adottare una moderna programmazione, attraverso il confronto con le parti sociali, volta migliorare ed estendere l’offerta stagionale valorizzando siti naturali, culturali ed archeologici».