«Mentre tutta la Calabria in questo periodo è distratta dalle imminenti elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale, una piccola parte di regione targata Unitalsi (associazione cattolica che si occupa del servizio per gli ammalati e del loro trasporto nei vari pellegrinaggi), ha vissuto una settimana intensa partecipando insieme con le altre regioni d'Italia, al pellegrinaggio nazionale di Lourdes». Parte da qui il racconto del viaggio a Lourdes dello scrittore e malato oncologico Igor Colombo.

«È stata la mia prima volta in questa meravigliosa esperienza spirituale alla grotta dove l'11 febbraio del 1858 la Beata Vergine si rivelò ad una ragazzina del posto, Bernadette Soubirous, presentandosi a Lei come l'Immacolata Concezione, confermando il gradimento di Nostra Signora di Lourdes al dogma emanato da Papa Pio IX l'8 dicembre 1854. Ho partecipato con estrema gioia –  spiega Colombo – a questo pellegrinaggio dove sono riuscito a partecipare a tutti gli eventi organizzati dall'Unitalsi in veste di ammalato. Ho conosciuto tanta bella gente e tantissimi ammalati provenienti da ogni parte d'Italia».

«La delegazione calabrese guidata dalla sotto-sezione di Reggio Calabria con i sacerdoti don Giovanni Battista Tillieci e don Antonio Bacciarelli, è stata affiancata dalle altre rappresentative di tutte e cinque le province e con la storica sotto-sezione di Lamezia Terme accompagnata da don Pasquale De Fazio. Tra le tante cose che mi hanno colpito, emozionato e fatto anche piangere di gioia in questa esperienza in quel luogo sacro caro a Dio, è stato l'amore e la cura – continua – che si sono presi nei confronti di noi ammalati, la stragrande maggioranza in carrozzina, i tanti barillieri e dame, gente giovane e meno giovane, che hanno sacrificato una settimana di lavoro e sottratto tempo alle loro famiglie, pagando anche una cifra abbastanza salata di viaggio, per assisterci».

«Ho visto stampata sui loro volti la felicità nello spingere sedie a rotelle, imboccare e pulire malati non autonomi, il tutto con grande umiltà e gioia. Si tratta di persone che svolgono questa faticosa missione – ha spiegato Colombo - senza ricevere materialmente nulla in cambio, senza essere menzionati da alcuna testata giornalistica o televisione, il tutto per cercare di spiegare che un certo tipo di volontariato viene accarezzato dalla mano di Dio che dona forza a queste meravigliose persone che ho avuto l'onore e la felicità di conoscere e vedere all'opera».

«Personalmente sono tornato da questa esperienza ancora più arricchito e carico e come mi spiegavano molti malati ormai veterani di questi viaggi, insieme a sacerdoti, dame, barillieri e medici al servizio completamente gratuito su treni bianchi ed aerei, Lourdes la devi vivere per capirla. Le omelie nelle varie funzioni religiose tenute da Arcivescovi, vescovi e sacerdoti, hanno tutti invitato a raccontare, una volta tornati a casa, questa esperienza ai nostri amici e familiari ed io sto cercando di fare ciò con queste righe, condividendo con chi leggerà questa immersione spirituale della grotta di Massabielle, lì dove Cielo e Terra si toccano».
 

«Io cercherò di fare, con l'aiuto di Cristo e di sua Madre Maria Santissima, qualcosa in più e cioè scrivere il mio prossimo libro su questa mia esperienza primissima a Lourdes, anche perché ho ricevuto la grazia di essere stato tra i dieci prescelti dalla Calabria per il bagno completo nelle piscine delle acque miracolose di quella sorgente scavata da Santa Bernadette su indicazione dell'Immacolata Concezione. Grazie all'Unitalsi Calabria e alla sotto-sezione di Lamezia Terme – conclude Colombo – per la possibilità che mi è stata concessa ed un arrivederci al prossimo anno se il buon Dio vorrà».