Il “reality delle corna” conquista la prima serata per il gran finale del docu-reality più seguito dell’estate: tra lacrime, tentazioni e colpi di scena, lo show si conferma l’arma segreta dell’intrattenimento estivo del Biscione
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Alla faccia della rivoluzione anti-trash. Dopo aver crocifisso Barbara d’Urso, silurato Ilary Blasi con The Couple e rimandato a settembre Diletta Leotta con La Talpa chiusa in cantina, Pier Silvio Berlusconi ci ripensa. O meglio: si affida all’unica donna che, in casa Mediaset, può tutto. E lo fa nel modo più clamoroso: Temptation Island, il reality delle corna più commentato e condiviso d’Italia, la prossima settimana conquisterà il prime time per tre serate di fila, da martedì 29 a giovedì 31 luglio, su Canale 5. Una mossa che ha il sapore della contromossa definitiva: altro che repliche di fiction sbiadite e varietà di repertorio, qui si gioca per lo share vero.
Pier Silvio, ufficialmente in crociera sul suo yacht (con i comunicati stampa a fare da parabordi), ha fatto sapere che no, Temptation non è trash. È “emotainment”. È psicologia relazionale. È lo specchio del paese. E quindi avanti tutta, con la benedizione di Maria De Filippi, produttrice del programma attraverso Fascino PGT e regina incontrastata di una Mediaset che, sotto la patina della sobrietà, resta profondamente pop.
L’idea è ambiziosa: tre serate consecutive, una sorta di “trilogia del tradimento” raccontata in diretta tv, con Filippo Bisciglia nel ruolo del Virgilio sentimentale. Al centro, come sempre, ci sono coppie sull’orlo di una crisi (più o meno credibile), tentatori in costume ridotto, falò infuocati e decisioni drastiche: restare insieme o mandarsi a quel paese in mondovisione.
Il pubblico, inutile dirlo, approva: Temptation Island è partito il 3 luglio e da allora ha macinato ascolti record, battendo ogni sera la concorrenza e trasformando ogni episodio in una miniera di meme, tweet e polemiche virali. È il programma più discusso dell’estate, e non solo: è uno dei pochi titoli a dimostrare che la tv generalista può ancora generare fenomeni collettivi. Basta metterci un po’ di pathos, qualche lacrima vera e un buon montaggio musicale.
Per Mediaset è l’occasione per chiudere il mese di luglio col botto, portando a casa l’oro Auditel e lasciando alla Rai il magro bottino delle repliche e dei programmi-tappabuchi. Una sfida che sembra già vinta, almeno a giudicare dall’attesa social e dalle proiezioni interne: i numeri promettono bene, e se tutto va secondo i piani, Temptation Island potrebbe diventare un modello da replicare anche in autunno.
Sullo sfondo, però, resta una domanda: che fine ha fatto la svolta editoriale annunciata un anno fa con tanto di conferenze stampa e facce gravi? Quella che doveva portare a un “nuovo corso”, fatto di contenuti più elevati, informazione, cultura e meno reality? Per ora, è rimasta in vacanza. Mentre a presidiare la fascia nobile della prima serata c’è ancora lui: il voyeurismo sentimentale che tanto fa discutere quanto appassiona.
Pier Silvio, del resto, lo sa: la tv perfetta non esiste. Esiste quella che funziona. E Temptation funziona. Così, tra una promessa di sobrietà e un falò in spiaggia, tra un addio strappalacrime e un montaggio straziante sulle note di Ultimo, l’estate Mediaset trova il suo centro di gravità.
E se qualcuno ha ancora dubbi sul fatto che la De Filippi tenga in piedi l’intera baracca di Cologno, basterà guardare la griglia della prossima settimana: martedì, mercoledì e giovedì. Tre sere, tre atti, una sola certezza. Le corna, in prima serata, fanno sempre audience.