A Mediaset c’è stato un tempo in cui tutto si perdonava. I flop facevano meno paura se il volto era amico, le critiche si limavano nei corridoi, e il peggio che poteva succedere era una promozione differita. Ma quei tempi sono finiti. Oggi c’è Pier Silvio Berlusconi. Che non perdona. E se serve, spara.

Lo ha fatto pochi giorni fa, senza giri di parole, davanti alla stampa e ai vertici della rete. La stroncatura è arrivata netta, tagliente, senza mezzi toni. Sparata a zero verso due delle sue conduttrici più esposte: Ilary Blasi e Diletta Leotta. «The Couple e La Talpa non mi sono piaciuti. Due prodotti brutti, fatti male. Quando ho visto la prima puntata ho provato i brividi. E rabbia», ha dichiarato il patron Mediaset. E il messaggio, in azienda, è stato chiaro: chi sbaglia paga.

Non è solo questione di gusti. Dietro quelle parole c’è un report riservato finito sulla scrivania dell’amministratore delegato di Publitalia, Stefano Sala. Un’analisi impietosa del rendimento dei format, delle perdite pubblicitarie, della disaffezione del pubblico. Secondo fonti interne, The Couple ha bruciato più di cinque milioni di euro tra produzione e pubblicità mancata. La Talpa ha fatto peggio: sponsor evaporati e share fermi sotto il 10%.

I dati sono stati mostrati in una riunione ristretta tra Pier Silvio e il team di contenuti e investimenti. Il verdetto? Taglio netto. Chi non performa viene rimosso. Senza eccezioni, senza paracadute, senza nostalgia. Ilary Blasi, volto storico di Mediaset, è apparsa da subito in posizione fragile. Dopo il divorzio da Totti ha cercato una nuova centralità mediatica, prima con l’Isola e poi con The Couple. Ma se i numeri dell’Isola, pur stiracchiati, hanno raggiunto la sufficienza, il suo show ha tradito le attese. L’idea era costruire una narrazione da “docu-reality”, con un’impronta elegante. È venuto fuori un pasticcio. Nessuna vera identità, pochi ascolti, e la sensazione che nemmeno lei credesse fino in fondo al progetto.

Diletta Leotta, invece, è arrivata con l’aura della star esterna. Portata da Discovery al Biscione, ha trovato una macchina vecchia, lenta, e un team creativo che non sapeva come gestirla. La Talpa è stato un disastro dall’inizio alla fine: pubblico disorientato, ritmo da anni Novanta, e una conduzione visibilmente a disagio.

E poi c’è il gelo. Il comunicato dell’AdnKronos racconta tutto in una riga: «Contattate dalla redazione, le due conduttrici hanno fatto sapere, attraverso i loro entourage, di non essere intenzionate a commentare». Traduzione: nessuna difesa, nessuna rivendicazione. Ma neppure un segno di pentimento. Ilary e Diletta stanno ferme, e aspettano. Forse sperano che Pier Silvio cambi idea. O forse sanno che è meglio non peggiorare le cose.

Ma il precedente di Barbara D’Urso, tagliata all’apice del successo, sacrificata sull’altare della caccia al trash e poi messa ai margini senza alcuna prova d’appello, pesa. Eccome se pesa. E fa sicuramente paura a chi potrebbe fare la stessa triste fine lavorativa.

Le reazioni nel palazzo sono divise. C’è chi applaude lo stile “tagliateste” del nuovo Berlusconi, molto più spietato del padre. E chi teme che il clima da purga stia paralizzando i creativi e mettendo in fuga gli investitori. Ma una cosa è certa: il prossimo autunno sarà decisivo. Chi resta, dovrà dimostrare di valere ogni punto di share. Chi perde, va a casa. Anche se ha il cognome giusto, anche se ha milioni di follower.

La tv generalista non può più permettersi di sbagliare. Pier Silvio l’ha capito prima degli altri. E ha deciso che non sarà più il volto buono dell’azienda di famiglia. Vuole essere il manager che la salva. Anche a costo di far piangere qualche primadonna.