A Palazzo Madama la conferenza stampa dell’edizione 2025: imprenditori, artisti e ricercatori provano a dare luce a una regione troppo spesso bistrattata. Il senatore del Pd e promotore dell’iniziativa aggiunge: «Il nostro territorio necessità di una narrazione che deve essere sostenuta del basso»
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Un riconoscimento al merito. Ma soprattutto un dispositivo narrativo che scardina l’immagine stereotipata di una regione raccontata come disperata. Il Premio “Calabria che Lavora – Eccellenze Calabresi” compie ventiquattro anni e approda al Senato della Repubblica. Nella suggestiva cornice della sala Caduti di Nassirya, a Palazzo Madama, si è svolta lunedì mattina la conferenza stampa che inaugura l’edizione 2025.
Saranno 35 i talenti premiati, scelti tra imprenditori, ricercatori, professionisti dell’arte, della cultura e della scienza che si sono distinti a livello nazionale e internazionale e che, con il loro lavoro, contribuiscono a cambiare la narrazione della regione, portando la Calabria nel mondo
Dal 2002 a oggi il riconoscimento, ideato da Anna Patania e Giulio Buccinà, ha già premiato oltre 1. 500 calabresi nel mondo: «È la dimostrazione – sottolineano i relatori dell’evento – che la Calabria sana esiste, produce valore e merita di essere raccontata».
Premio “Calabria che lavora”, Irto: «Un nuovo racconto per combattere gli stereotipi»
A fare gli onori di casa in Senato è stato il promotore dell’iniziativa, il senatore Nicola Irto (Pd), che ha lanciato un appello: «Il Premio “Calabria che Lavora” funziona da ventiquattro anni senza contributi pubblici. È grave che la Regione non lo abbia ancora sostenuto. Dal prossimo anno occorre un impegno corale: eventi come questo sono tasselli fondamentali per una narrazione diversa della Calabria, lontana dallo stereotipo di “terra irrecuperabile”».
Inoltre, Irto ha parlato di «speranza e nuova narrazione dal basso», ricordando la difficoltà di «far nascere e crescere un’impresa» in un territorio complesso e la necessità di «una nuova narrazione dal basso».
Buccinà: «Giovani e imprenditorialità femminile al centro»
Il moderatore Franco Buccinà ha presentato in anteprima alcuni dei premiati di quest’anno, rivelando che il comitato tecnico-scientifico ha privilegiato giovani, imprenditorialità femminile e progetti ad alto tasso di innovazione. «Dal 2002 – ha ricordato – non abbiamo mai avuto contributi dagli enti pubblici: la nostra forza è la credibilità di un premio nato con l’obiettivo di “distinguersi per non estinguersi”».
Tra i nomi annunciati, il presidente della Calabria Film Commissione Anton Giulio Grande e l’imprenditrice Caterina La Marca.
Premio “Calabria che lavora”, verso la cerimonia di Palmi
La cerimonia ufficiale si terrà domenica 6 luglio, nella suggestiva location di Punta Piana a Palmi (RC), con la consegna dei premi ai vincitori. Mentre la Calabria si prepara alla serata di gala, il messaggio che arriva dal Senato è chiaro: raccontare e sostenere le storie di successo è il primo passo per trasformare l’immagine di un territorio troppo spesso schiacciato da stereotipi negativi. E, a giudicare dai numeri, il Premio “Calabria che Lavora” è già un case history di resilienza culturale e sociale.