Si è concluso con un riscontro positivo e un forte apprezzamento da parte del corpo docente, il ciclo di incontri formativi in diretta online organizzati dall'U.O. Ser.D. (Servizio per le Dipendenze) di Scalea, parte dell'ASP Cosenza. L'iniziativa si inserisce nell'ambito del Progetto PATHOS-LOGICO, nato con l'obiettivo strategico di costruire un ponte solido tra la sanità territoriale e il mondo della scuola, riconosciuta come il primo presidio socio-educativo fondamentale per intercettare tempestivamente le avvisaglie del disagio giovanile e del rischio di dipendenza.

Il percorso formativo

Il percorso formativo è stato condotto dall'intera équipe multidisciplinare del Ser.D., coordinata dal Dirigente Medico Dott. Roberto Calabria. Ai lavori hanno preso parte attiva il Dirigente Medico Referente Dott.ssa Filomena Taffuri, la Dirigente Medico Farmacologa Dott.ssa Benedetta Ianniello, l'Educatore Professionale Dott. Antonino Posterino, l'Assistente Sociale Dott.ssa Ivana Carbone e l'Infermiera Professionale Dott.ssa Agnese Bianco, a testimonianza di un approccio integrato necessario per affrontare la complessità del fenomeno.

La formazione

Durante le sessioni, la Dott.ssa Filomena Taffuri ha offerto un inquadramento clinico sulle dipendenze patologiche e sulle sostanze d'abuso, definendo i tre livelli di prevenzione (Primaria, Secondaria e Terziaria) e descrivendo l'assunzione di droghe come una ricerca di "piacere artificiale" dai risvolti devastanti per il corpo e la mente. L'impatto biologico sull'adolescente è stato invece approfondito dal Dott. Antonino Posterino, che ha spiegato come il piacere intenso possa "manomettere il cervello", agendo sul circuito mesolimbico e sulla corteccia prefrontale, abbassando il controllo e spingendo all'immediatezza del bisogno. In tale contesto, è stata ribadita l'insufficienza della sola volontà per uscire dalla dipendenza, definita come la "punta di un iceberg" che nasconde spesso abusi e scarsa autostima, rendendo necessaria una terapia integrata medica, psicologica e socio-educativa.

Genitori e figli

Il percorso ha dedicato ampio spazio alla dimensione affettiva tra genitori e figli, promuovendo una riflessione sulla "genitorialità condivisa ed equilibrata" e sul ruolo della cura come elemento cruciale per la resilienza degli adolescenti. Parallelamente, la Dott.ssa Benedetta Ianniello ha analizzato i rischi emergenti legati ai cannabinoidi sintetici, avvertendo sulla loro estrema imprevedibilità e sull'alto rischio di overdose, per poi soffermarsi sulle sfide poste dall'uso precoce degli smartphone, associato a isolamento sociale e disturbi del linguaggio in quella che è stata definita l'epoca della "fragilità adulta".

Le modalità comunicative

Il modulo formativo si è arricchito dell'analisi dell'Assistente Sociale Dott.ssa Ivana Carbone, che ha illustrato le dinamiche di supporto all'utente e le modalità comunicative essenziali per costruire un'alleanza terapeutica solida tra famiglia e servizi specialistici. Essendo spesso la prima figura di interfaccia per l'utente, la Dott.ssa Carbone ha messo in luce l'importanza del lavoro di rete sinergico. In chiusura, il Dott. Antonino Posterino ha presentato una commovente storia di vita, una testimonianza diretta che ha mostrato come la sostanza venga spesso usata per sedare fragilità e mascherare sofferenze.

Il successo del ciclo formativo ribadisce l'urgenza di un'alleanza strategica tra scuola, famiglia e servizi territoriali (Ser.D e NPI), demandando ai docenti il compito vitale di osservare con attenzione e instaurare un dialogo empatico per segnalare prontamente le situazioni a rischio.