«La volontà del singolo e la forza di una comunità partecipe che sostenga l’esercizio commerciale che ha denunciato il racket e non stigmatizzi chi sia è trovato costretto a ricorrere all’usura. Su questi aspetti decisivi, fondamentale è il ruolo delle associazioni antiracket e antisura». La commissaria straordinaria del Governo per il coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura, la reggina Maria Grazia Nicolò, ospite degli studi del Reggino.it della nuova puntata di A tu per tu che sarà pubblicata oggi alle ore 18, si sofferma sull’importanza della denuncia per contrastare i fenomeni di racket e usura.

«Occorre denunciare per poter presentare istanza di accesso al fondo per le vittime di Racket e Usura ed è auspicabile farlo il prima possibile. Le istruttorie sono sempre molto complesse e richiedono tempo. Il nostro impegno è massimo per cercare di dare risposte in tempi ragionevoli a chi denuncia e sceglie di liberarsi ma occorrono accurati approfondimenti prima di procedere con le elargizioni a fondo perduto per le vittime di racket e con i prestiti a tasso zero per le vittime di usura», ha spiegato ancora la commissaria di Governo Maria Grazia Nicolò.

I dati del primo trimestre 2025

L’intervista è stata occasione per approfondire procedure e modalità di accesso al fondo ma anche per fare il punto sui dati relativi al primo trimestre 2025. Ammonta, infatti, a poco più di 437 mila euro l’importo deliberato dal comitato di solidarietà a favore di vittime di racket in Calabria. Un importo (dati aggiornati al 17 aprile u.s.) che colloca la nostra regione al quarto posto in questo primo trimestre, prima delle Marche (oltre 409 mila euro) e della Campania (oltre 263 mila euro) e dopo la ricca Lombardia (quasi 593 mila euro), la Puglia (circa 1 milione di euro) e la Sicilia (quasi 2 milioni e 850 mila euro). Si tratta di importi ancora da erogare con apposito decreto del Commissario straordinario dei Governo a seguito di alcuni adempimenti in capo all’istante. Ma certamente l’istruttoria, che è la fase più complessa – in cui rilevano elementi ostativi soggettivi, come carichi pendenti, e oggettivi quando i fatti non sono riconducibili al racket e all’usura - e in cui si deve procedere con la quantificazione, è stata superata. Continua a leggere su Il Reggino.it.