Lavori conclusi già da diverse settimana ma il collaudo, con il relativo sopralluogo, resta da eseguire. Fissato oggi al prossimo 28 ottobre, esso occorre per poter aprire, dopo mesi di annunci e i ritardi che questo cantiere ha già accumulato, l’area archeologica di piazza Garibaldi nel centro storico di Reggio Calabria. 

Gli scavi di fatto già visibili dalla ringhiera, visto che i pannelli sono stati già rimossi nel luglio scorso e poi lo scorso agosto anche il sopralluogo congiunto alla presenza del vicesindaco di Reggio, Paolo Brunetti, del Rup Arturo Arcano, del collaudatore Bruno Doldo e della direttrice dei lavori Michelangela Vescio, anche progettista con Giuseppina Vitetta, degli “interventi di messa in sicurezza degli scavi per la valorizzazione e la fruizione dei resti archeologici”. Da allora, rifiniti i lavori dalla ditta subappaltatrice Aet srl della ditta Samoa Restauri (titolare dell’esecuzione dei lavori), nessuna riapertura ha fatto seguito.

Si attendono sopralluogo finale e collaudo prima di potere finalmente scendere nell’area tra le cui evidenze archeologiche, già visibili dalla strada, spicca un tempio di età Augustea, forse di prima età Giulio Claudia, dunque dei primissimi decenni del I secolo d.C., rivenuto nell’area sacra della città antica.

Quando l’area sarà riaperta proseguiranno anche le indagini archeologiche in un punto circoscritto degli scavi, a cura della soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia, guidata ad interim da Maria Mallemace. I fondi del finanziamento straordinario accordato dal Mic sono pari a 400 mila euro. La progettazione dell’intervento è giòà stato messo a punto.