È stato conferito a Fabio Martinelli, Direttore dell’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni (ICAR) del Consiglio Nazionale delle Ricerche con sede a Rende, il Premio “Guido Dorso” 2025 per la sezione Ricerca.

La cerimonia di consegna si è svolta giovedì 9 ottobre 2025 nella suggestiva cornice della Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani a Roma, alla presenza di autorità istituzionali, accademiche e scientifiche.

Il Premio “Guido Dorso”, giunto alla 46ª edizione, è promosso con il patrocinio del Senato della Repubblica, del Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Università “Federico II” di Napoli. Dal 1970, l’iniziativa valorizza personalità che si sono distinte per il loro contributo allo sviluppo del Mezzogiorno, nel segno di una crescita civile, culturale e scientifica del Paese.

Accanto a Martinelli, sono stati premiati, tra gli altri, Giovanni Amoroso, presidente della Corte Costituzionale (Istituzioni); Rita Mastrullo, già prorettrice della “Federico II” di Napoli (Università); Lucio D’Alessandro, rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa (Cultura); Caterina Meglio, amministratore delegato di Materias (Imprenditoria); e l’Associazione Ra.Gi. Onlus di Catanzaro, presieduta da Elena Sodano (Terzo Settore).

Nel ricevere il riconoscimento, Fabio Martinelli ha voluto sottolineare come il premio rappresenti «non un risultato solo personale, ma il frutto di un lavoro collettivo di tanti colleghi del CNR e, in particolare, dell’ICAR, che ha sedi in tre regioni fondamentali del Mezzogiorno: Campania, Calabria e Sicilia».

Richiamandosi alla lezione di Guido Dorso, Martinelli ha evidenziato come sia fondamentale «guardare al Mezzogiorno con l’occhio critico di chi ne sa scorgere le problematiche ma anche le immense potenzialità», e come ricerca scientifica e innovazione tecnologica siano «alleati strategici per la crescita economica, sociale e lavorativa del Sud».

Nella sua attività di scienziato e direttore, Martinelli si occupa di cybersecurity e intelligenza artificiale, ambiti nei quali l’ICAR-CNR si distingue a livello internazionale. «Ogni giorno vedo giovani talentuosi, ricercatrici e ricercatori brillanti che scelgono di restare o di tornare nel Mezzogiorno dopo esperienze all’estero, per costruire qui il proprio futuro e quello della nostra società» – ha dichiarato – ricordando anche come il PNRR abbia dato un impulso decisivo all’apertura dell’Istituto verso ricercatori provenienti da tutto il mondo.

Sotto la sua direzione, l’ICAR si conferma un polo di eccellenza scientifica e tecnologica e, al tempo stesso, un laboratorio di sviluppo territoriale. «Il CNR è, e vuole essere sempre di più, un motore di sviluppo per il Sud» – ha spiegato Martinelli – «una rete distribuita di istituti e competenze che dialoga con il territorio, con le imprese e con le università, per trasformare i risultati della ricerca in innovazione concreta, lavoro qualificato e crescita sostenibile».

Tra i suoi meriti, anche l’impegno pionieristico nel campo della sicurezza informatica: nel 2016, Martinelli è stato tra i fondatori del partenariato pubblico-privato europeo per la cybersecurity, voluto dalla Commissione Europea, che ha dato vita all’associazione industriale ECSO, oggi composta da oltre 300 organizzazioni. «Credo nello sviluppo di comunità eterogenee – pubbliche e private – che lavorano insieme a priorità strategiche comuni» – ha ricordato.

La sicurezza informatica, ha ribadito, è un pilastro della sicurezza nazionale e democratica: «Dalla cybersecurity dipende la sicurezza di sistemi cruciali come i trasporti, l’energia, la sanità e, più in generale, la sostenibilità democratica del Paese».

Concludendo il suo intervento, Martinelli ha voluto dedicare il riconoscimento ai tanti colleghi e giovani ricercatori che condividono il suo impegno per la crescita del Sud e della comunità scientifica italiana, ricordando un proverbio africano che sintetizza la sua visione di ricerca e cooperazione: “Se vai da solo vai veloce, se vai insieme vai lontano”.

Un messaggio che riflette pienamente lo spirito del Premio Dorso e l’essenza del suo percorso: costruire, insieme, un futuro fondato su conoscenza, collaborazione e fiducia nel potenziale del Mezzogiorno e del Paese.