VIDEO | La dottoressa ospite del nostro network: «I bambini sono soggetti vulnerabili e vanno tutelati. Vi spiego come riconoscere i sintomi del colpo di calore e della congestione»
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La tragedia della piccola Simona Vanessa - morta lo scorso trenta giugno, nel Parco acquatico di Rende - ripropone il tema della sicurezza dei bambini al mare e in piscina. Saranno gli esiti dell'autopsia a stabilire con certezza la causa del decesso, confermando o meno l'ipotesi iniziale della congestione.
«Dopo un anno trascorso al chiuso, i bambini hanno tutto il diritto di godersi l'estate ma servono prudenza e attenzione. Come ripeto sempre, i genitori devono avere mille occhi e mille orecchie». Maria Pia Galasso è una pediatra che ha lavorato a lungo presso l'ospedale "Annunziata" di Cosenza, e continua a svolgere privatamente la professione: «Da madre e da medico, la morte di Simona Vanessa mi addolora profondamente. Ringrazio il network LaC per avermi dato la possibilità di rivolgermi a una platea sconfinata di genitori, mettendo a loro disposizione pochi ma preziosi consigli, che sono frutto della mia esperienza quarantennale».
Le insidie del sole: esposizione vietata nelle ore più calde
Quando si parla dell'esposizione ai raggi solari, le indicazioni della Società italiana di pediatria si riferiscono alle diverse fasce di età dei bambini. La dottoressa Maria Pia Galasso precisa: «I neonati fino a sei mesi devono essere portati in spiaggia soltanto nelle prime ore del mattino e poi verso sera. Per tutti gli altri, il consiglio è quello di evitare le ore più calde, comprese tra le undici e le sedici. Tenere i propri figli all'ombra non rappresenta una precauzione, perché l'ombrellone non è in grado di schermare i raggi del sole e la crema solare da sola non è sufficiente».
Vietati cibi pesanti, acqua e frutta a volontà
Se si trascorre una giornata al mare o in piscina, caldo e alimentazione giocano un ruolo potenzialmente pericoloso, qualora si decida di fare poi un bagno. La pediatra Maria Pia Galasso evidenzia: «Il cibo che ci si porta dietro da casa deve essere tenuto al fresco, al fine di non comprometterne la concentrazione nutritiva. È necessario prediligere alimenti leggeri e privi di grassi, a partire da frutta e verdura. Spesso i bambini entrano ed escono dall'acqua; assumere cibi pesanti comporta un aumento della temperatura corporea, e gli sbalzi termici sono alla base della congestione. Non serve aspettare le fatidiche tre ore, però è importante entrare in acqua gradualmente, bagnando prima i polsi e la nuca, in modo da consentire al corpo di acclimatarsi».
Colpo di calore: sintomi e interventi tempestivi
I bambini purtroppo sono molto sensibili al colpo di sole, perché la loro superficie corporea ha minore capacità di disperdere il calore rispetto agli adulti, e questo è il motivo per cui sudano poco. Occorre garantire un'idratazione costante durante l'intera giornata. Cute arrossata, nausea, vomito, crampi muscolari, disorientamento, confusione fino alla perdita di coscienza sono i sintomi tipici del colpo di calore, che causa un aumento della temperatura corporea fino a quaranta gradi. Se compare anche uno soltanto di questi sintomi, bisogna subito portare il bambino in un ambiente fresco e praticare impacchi di acqua fredda per abbassare la febbre, chiamando il Pronto soccorso se il quadro non migliora».
I suggerimenti della pediatra Maria Pia Galasso per evitare che una giornata di spensieratezza al mare o in piscina si trasformi in un evento traumatico, partono da un presupposto fondamentale: «Quello del genitore è il mestiere più bello del mondo, ma si porta dietro un carico di responsabilità infinita. Non bisogna mai perdere il contatto visivo e uditivo con i propri figli. Prima che accada l'irreparabile».