La militanza comune nell’Udc con il neo primario di Cosenza. Il tecnico Daffinà prestato (spesso) alla politica. Le aziende con Posteraro e i “soci” nominati in Regione. Nomi e consulenze di tecnici molto vicini al governatore
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Rapporti personali, politici, societari. Mentre i nuvoloni giudiziari si addensano da giorni sulla Cittadella regionale c’è un dato del quale anche gli alleati di Roberto Occhiuto parlano in conversazioni privatissime di tenore molto diverso dalla pubblica solidarietà.
Si rischia di abusare dell’espressione cerchio magico ma tant’è: nella girandola di nomi citati nelle cronache di questi giorni emergono personaggi - destinatari di incarichi - che hanno il governatore come denominatore comune. Chi è diventato primario dopo una consulenza gratuita in Regione, chi è passato da Amaco a Ferrovie della Calabria alla Presidenza del Consiglio, chi ha avuto un incarico importante dal ministero dell’Ambiente.
Andrea Bruni e Occhiuto, militanza comune nell’Udc
Anche Andrea Bruni, neo primario dell’ospedale Annunziata di Cosenza e apprezzato anestesista della Dulbecco, ha trascorsi politici che lo accomunano al presidente della giunta regionale. Un impegno antico ma in prima linea: prima da giovanissimo commissario provinciale del Movimento giovanile dell’Udc (nel 2009). Ai tempi era uno studente in Medicina e Chirurgia alla Magna Graecia ma era già stato commissario cittadino ad Aiello Calabro. Bruni non diventerà mai un politico tout court ma la sua ascesa nei centristi continua: commissario regionale dell’Udc giovani nel 2012 al posto di Giuseppe Idà con propositi di riorganizzazione del movimento sul territorio. Uno dei risultati di quella riorganizzazione arriva qualche mese dopo: lo studente brucia le tappe e, ad appena 25 anni, si candida alla Camera dei deputati nella lista dell’Unione di Centro. Sono i tempi in cui i centristi si associano al premier uscente Mario Monti. È il gennaio 2013: nel listino bloccato dell’Udc c’è anche Roberto Occhiuto. Il futuro governatore è al secondo posto dietro il leader nazionale Lorenzo Cesa che opterà per il seggio calabrese: Occhiuto resta fermo ai box fino al maggio 2014, quando Cesa viene eletto europarlamentare, si dimette e gli lascia il seggio. Nel frattempo, però, il politico calabrese è rientrato in Forza Italia. Dal 2013 si perdono, almeno online, le tracce dell’impegno politico di Bruni. Resta saldo invece il legame con il presidente della Giunta regionale, al punto che l’anestesista sarà presente durante l’intervento al cuore a cui il governatore si è sottoposto nei mesi scorsi. A Bruni Occhiuto assegna una consulenza a titolo gratuito: in questi giorni - e dopo l’inchiesta sulla sanità privatizzata alla Dulbecco in cui è indagato per una presunta truffa - dai ranghi dell’opposizione sono arrivati strali contro la sua nomina a primario.
Daffinà, sub commissario prestato (spesso) a Forza Italia
Vicinissimo al governatore è anche Antonino Daffinà, sub commissario alla depurazione e già commissario dell’Aterp di Vibo Valentia. La sua nomina è ministeriale: firma Pichetto Fratin, titolare in quota Forza Italia della delega all’Ambiente nel Governo Meloni. Se la nomina non dipende dalla Regione e dunque da Occhiuto, i rapporti tra lui e Daffinà non sono in discussione: c’è da anni stima personale e professionale. Il commercialista è stato al fianco di Occhiuto per tutta la campagna elettorale che lo ha portato al decimo piano della Cittadella e, almeno stando agli atti dell’inchiesta per corruzione che vede il presidente indagato assieme a Paolo Posteraro ed Ernesto Ferrero, lo avrebbe assistito nella delicata fase della cessione delle quote di alcune società proprio a Posteraro. In uno dei decreti di perquisizione recapitati agli indagati dalla Guardia di Finanza si fa riferimento a una cena alla quale avrebbe partecipato anche Daffinà che avrebbe avuto l’incarico di valutare quelle quote per conto del governatore. Non è un passaggio secondario: lo scontro sul valore delle partecipazioni societarie è uno dei punti cardine del procedimento in corso, servirà (almeno per quanto è emerso finora) in parte a valutare quanto sia consistente l’ipotesi di corruzione. Amico, consulente finanziario e compagno di partito: anche Daffinà (come Bruni) ha trascorsi politici. È stato candidato alle Politiche nel 2018 e poi al Consiglio regionale nel 2020 nella lista di Forza Italia che sosteneva la corsa di Jole Santelli. Due tentativi sfortunati, anche se alle Regionali fu il più votato tra i forzisti a Vibo.
L’incarico alla moglie di Daffinà
Se Daffinà è un professionista con la passione della politica, sua moglie è un tecnico al 100%: già segretario comunale a Mileto e vice capo di Gabinetto della Giunta regionale, Marina Patrizia Petrolo è stata nominata nel dicembre 2022 a capo del dipartimento Organizzazione e Risorse umane della Cittadella. Curiosità: ha preso il posto di Tommaso Calabrò, poi passato a dirigere il dipartimento Tutela della Salute, di recente oggetto degli approfondimenti investigativi della Procura di Catanzaro.
Posteraro da Amaco a Fdc passando per Tenuta del Castello
Dagli incroci politici a quelli societari: nel mirino della Guardia di finanza ci sono i movimenti societari intervenuti tra Roberto Occhiuto e Paolo Posteraro. Anche in questo caso un amico di lunga data del governatore ottiene un incarico pubblico non direttamente firmato da Occhiuto. Al manager – dopo un’esperienza a dir poco complicata (finita al centro di un’inchiesta giudiziaria) al timone dell’Amaco, azienda dei trasporti del Comune di Cosenza – è stata assegnata (48 ore dopo il suo insediamento) una consulenza a Ferrovie della Calabria dall’amministratore unico Ernesto Ferraro, nominato a sua volta da Occhiuto che, però, ha detto di non sapere nulla dell’incarico dato a Posteraro. Consulenza da 120mila euro non consumata per intero: avviata il 17 febbraio 2022 si è interrotta a ottobre dello stesso anno, quando il professionista è entrato nell’entourage di Matilde Siracusano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri e compagna di Roberto Occhiuto. Non è l’unico scambio tra Regione e Governo: c’è anche una consulenza condivisa tra Siracusano e la Film Commission.
Cavaliere: incarichi e una breve parentesi politica
Tra tutti gli intrecci torna ancora la Tenuta del Castello. Anche Valentina Cavaliere aveva un ruolo nell’azienda agricola targata Occhiuto-Posteraro. E anche lei compare in Amaco (come sindaco effettivo nel periodi della reggenza di Posteraro) e poi - il 6 maggio 2022 - nel collegio sindacale del Grande ospedale metropolitano di Reggio. La sua nomina è firmata da Roberto Occhiuto: certo non un incarico molto oneroso, come ha raccontato lo stesso governatore in conferenza stampa. L’assunzione a tempo determinato nel Centro per l’impiego, invece, è arrivata in seguito a un concorso pubblico. Cavaliere ha avuto una breve esperienza politica: si è candidata nel 2021 alle Comunali di Cosenza nella lista Occhiuto per Caruso (Francesco, che sarà sconfitto da Franz Caruso) e ha raccolto 43 voti.
La nomina di Pezzuto nella struttura di Occhiuto
Dalle visure camerali dell’azienda agricola emerge un altro nome: è quello di Vincenzo Massimo Pezzuto. Per lui una piccolissima quota (appena l’1%) che sarà mantenuta anche dopo la cessione della parte del governatore a Posteraro. Anche Pezzuto, che è un avvocato storicamente vicino a Occhiuto, compare in un decreto del presidente della Giunta regionale che porta la data del 12 novembre 2021: è quello in cui viene nominato responsabile amministrativo della struttura speciale del governatore.