Oltre cinquemila pecchiaioli in migrazione hanno solcato i cieli della Calabria nei primi giorni di maggio, confermando ancora una volta il ruolo strategico di questo territorio per lo studio dei grandi flussi migratori primaverili. È quanto afferma uno studio pubblicato sui canali social della Stazione meteorologica Sant’Elia di Catanzaro e attribuito a Mimmo Bevacqua e Francesco Benvenuto.

Accanto ai pecchiaioli, protagonisti assoluti della migrazione stagionale, sono stati avvistati anche numerosi altri rapaci: un astore, tre grifoni (osservati anche nello Stretto di Messina), ventisei falchi di palude e tre aquile minori. Un bilancio eccezionale che arricchisce il valore scientifico dell’area.

Il monitoraggio a Tiriolo è reso ancora più preciso grazie alla stazione meteorologica indipendente, che permette di collegare in tempo reale i movimenti dei rapaci alle condizioni atmosferiche. I dati dei primi due giorni di maggio confermano l’influenza di vento e umidità: il primo giorno, correnti forti e umide da ovest hanno favorito un volo rapido e in quota; il giorno successivo, venti deboli e variabili hanno rallentato la migrazione, costringendo i rapaci a volare più bassi. 

Grazie alla sua posizione strategica tra Ionio e Tirreno e al costante monitoraggio, Tiriolo si conferma un osservatorio privilegiato per studiare la migrazione dei rapaci, un vero e proprio laboratorio naturale d’eccellenza.