Il giovane infettivologo presto all’UOC Malattie Infettive e Tropicali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro viene premiato per il suo impegno nella medicina di prossimità, l’eccellenza clinica, la ricerca in Italia e all’estero e la dedizione ai pazienti più vulnerabili
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È il dottor Francesco De Maria, infettivologo calabrese, il vincitore della 1ª edizione del Premio Claudio Puoti, riconoscimento dedicato ai giovani medici che uniscono eccellenza clinica e scientifica, sensibilità umana e impegno sociale nel campo dell’Epatologia. L’onorificenza gli è stata conferita l’altra sera ad Albano Laziale, nell’ambito del Convegno “Il Salotto di Claudio”.
Il premio – promosso dall’associazione Claudio Puoti - valorizza i professionisti impegnati in prima linea nei contesti più fragili, ponendo al centro la persona, la solidarietà e l’inclusività.
Il riconoscimento è dedicato alla memoria dell’insigne Professor Claudio Puoti, epatologo di fama internazionale, clinico rigoroso e medico umanista che ha dedicato la propria carriera all’assistenza dei pazienti più vulnerabili, distinguendosi per competenza, integrità ed empatia. La sua figura rappresenta tutt’oggi un punto di riferimento per i giovani medici e per l’Epatologia italiana contemporanea.
La motivazione ufficiale del premio sottolinea l’impegno profuso finora dal dottor De Maria nell’epatologia clinica in Italia, Uganda e Madagascar, riconoscendone la capacità di applicare un modello di medicina profondamente umano e vicino alle popolazioni svantaggiate.
Giovane calabrese, De Maria ha saputo costruire il proprio percorso su valori profondi, maturati attraverso impegno, studio e un lungo cammino di attenzione al prossimo.
La partecipazione ad associazioni culturali e di promozione sociale, nonché al Rotaract e al Rotary di Catanzaro, realtà nelle quali ha maturato un profondo senso di servizio, leadership e responsabilità verso la comunità, ha rappresentato un ulteriore momento di crescita. All’interno del Rotaract – in stretta collaborazione con il Rotary, che per tradizione e valori ne rappresenta la guida e il riferimento etico – ha ricoperto ruoli di coordinamento che hanno contribuito in modo significativo alla sua crescita personale e alla sua visione della medicina come strumento di solidarietà e impegno civico.
Tra le figure che lo hanno maggiormente ispirato, De Maria cita Umberto Zanotti Bianco, simbolo dell’impegno civile in Calabria e protagonista della storia dell’interventismo sociale italiano. L’opera di Zanotti Bianco –improntata alla dignità umana, alla lotta alle disuguaglianze e alla promozione culturale del Mezzogiorno – è stata per il giovane medico un modello etico già dai primi anni universitari, contribuendo a orientare la sua idea di medicina verso un approccio vicino ai bisogni reali della comunità.
De Maria ribadisce con forza il suo legame con l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro e con la Calabria, una terra che ama profondamente e in cui continua a credere. Sottolinea come nella regione esistano persone competenti, energie nuove e prospettive concrete per costruire benessere, sviluppo sanitario e opportunità professionali di alto livello. È proprio con questo spirito che guarda al futuro: restituire alla sua terra ciò che la Calabria gli ha dato in termini di valori, identità e senso del dovere.
Neo-specialista in Malattie Infettive e Tropicali, De Maria ha scelto di fare ritorno in Calabria e si appresta a essere attivo presso la UOC Malattie Infettive e Tropicali dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, diretta dal Professor Alessandro Russo.
Ha maturato significativa esperienza clinica e di ricerca presso l’INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma, nella UOC Malattie Infettive/Epatologia diretta dal Prof. G. D’Offizi, dove ha collaborato anche al progetto “Abbiamo Fegato”, dedicato allo screening delle epatiti virali nella comunità migrante dell’area metropolitana di Roma.
Il suo impegno internazionale è iniziato in Uganda, sotto la guida del Prof. Carlo Torti, presso la Clinica “Zia Angelina”, centro medico dedicato all’assistenza delle categorie più vulnerabili. Qui si è occupato di screening, formazione e ricerca clinica su HIV ed epatiti virali.
Nel 2023 ha partecipato inoltre ad attività medico scientifica in Madagascar, sotto la guida del Prof. G. Mottini e del Prof. M. Ciccozzi, dedicata alla salute pubblica e alla prevenzione delle malattie infettive in aree rurali.
Tra le esperienze più intense, De Maria ricorda anche quella come medico operativo di bordo durante l’emergenza Covid-19, sulla nave Aurelia per la Croce Rossa Italiana, assistendo migranti provenienti dall’Africa subsahariana durante il periodo di quarantena in mare.
“Ricevere il Premio Claudio Puoti è per me un grande onore – ha dichiarato – e un incoraggiamento a continuare nel dare il mio contributo a una medicina di prossimità, vicina ai bisogni della gente; a impegnarmi, per quanto possibile, nel restituire dignità e giustizia in contesti segnati da disuguaglianze sociali e sanitarie.”
Le attività di ricerca e le pubblicazioni su riviste internazionali, sviluppate in continuità con le esperienze cliniche e i progetti svolti in Italia e all’estero, testimoniano il percorso di crescita di Francesco De Maria nel panorama italiano dell’epatologia e delle malattie infettive.

