C’è stato un tempo magico in cui l’arrivo dell’estate in Italia era preannunciato non solo dal caldo e dall’odore di salsedine, ma anche da una melodia che si insinuava ovunque: nei radioline portatili in spiaggia, nei bar di paese, nei finestrini abbassati delle Fiat 127 in fila verso il mare. La colonna sonora dell’estate era una certezza, un fenomeno nazionale che vedeva tutti partecipi, dal ragazzino con il pallone sotto il braccio alla nonna che sfornava parmigiana di melanzane.

Le “canzoni dell’estate”, molto prima che fossero definite “tormentoni”, scandivano le giornate sotto il sole, i pomeriggi pigri tra risate e granite, le sere tra luna e falò sulla sabbia. Era impossibile resistere: bastavano le prime note per evocare odori, colori e soprattutto esperienze condivise.

Negli anni ’60 c’era “Abbronzatissima” di Edoardo Vianello, con il suo invito spensierato a lasciarsi carezzare dal sole, a collezionare sorrisi e occhiali scuri. “Stessa spiaggia, stesso mare” di Piero Focaccia raccontava quella rassicurante ripetizione di riti estivi – sempre le stesse cabine azzurre, le stesse amicizie, gli stessi amori sospesi tra giugno e settembre.

Chiudevi gli occhi e c’era già “Sapore di sale” di Gino Paoli a suggerirti il gusto unico delle giornate infinite, oppure “Una rotonda sul mare” di Fred Bongusto, con le sue atmosfere da ballo lento tra lampioni e promesse sussurrate. Negli anni ’70 Gipo Farassino metteva in scena “Estate senza te”, mentre “Luglio” di Riccardo Del Turco faceva da sfondo a pedalate senza meta e gelati sciolti sulle mani.

Arrivavano anche le note malinconiche di “La prima cosa bella” dei Ricchi e Poveri, che aveva il potere di trasformare ogni amore estivo in poesia da ricordare. E poi non mancavano i lenti, romantici. Quelli che ti consentivano di ballare, guancia a guancia, è il caso di "Pazza idea" di Patty Pravo. Immancabile, sul finire degli anni '70, il fenomeno Rettore, con la sua strabiliante "Splendido e splendente".

Gli anni ’80 irrompevano con i synth: la leggerezza contagiosa di “Vamos a la playa” dei Righeira e il ritmo esplosivo di “Tropicana” del Gruppo Italiano diventavano inni alle serate rumorose tra amici, mentre “Un’estate al mare” di Giuni Russo rappresentava il sogno di evasione di intere generazioni, soprattutto di giovani donne pronte a lasciarsi alle spalle l’inverno. D’estate c’era anche “Mare mare” di Luca Carboni, col suo viaggio verso la libertà su una Cinquecento sgangherata, e l’ironia scanzonata di “Estate” di Jovanotti. E poi Paola e Chiara, il Festivalbar, "Vamos a bailar".

Gli anni ’90 e 2000 portarono un ventata internazionale. Sulle spiagge si ballava “Bailando” di Paradisio, si tentava di imitare il balletto di “Aserejé” delle Las Ketchup, “Mambo No. 5” faceva scatenare grandi e piccoli, mentre “Waka Waka” di Shakira fece da colonna sonora non solo a un’estate ma a un’intera generazione. Fino ad arrivare alle recenti “Despacito”, “Roma-Bangkok” di Baby K & Giusy Ferreri, “Salvami” dei Modà, “Tusa” di Karol G & Nicki Minaj, e le hit di Elettra Lamborghini o Fred De Palma che, come allora, sanno ancora accendere la voglia di festa.

Forse oggi le vacanze sono più brevi e le spiagge meno selvagge, forse ascoltiamo playlist in streaming invece di aspettare la canzone giusta alla radio, ma la magia resta. Perché ogni estate in Italia, da sempre, sa di libertà e leggerezza, di attimi sospesi tra sabbia e cielo, di amicizie che sembrano indistruttibili e di amori che, anche se finiscono, lasciano una scia luminosa come quella di una stella cadente. Ogni generazione ha avuto il suo ritornello, la sua madeleine sonora che basta una nota per riportarla indietro: alle corse sul bagnasciuga, ai baci rubati, alle notti che sembrano non finire mai.

In fondo, l’estate è proprio questo: una memoria collettiva che si rinnova ogni anno, una colonna sonora che ci accompagna e ci fa sorridere, ballare, sperare. E allora, quest’anno, come ogni anno, buon divertimento. Sotto il sole o sotto le stelle, basta una canzone per sentirsi – ancora una volta – parte di un’unica, leggera, infinita estate italiana.

A partire da lunedì ogni giorno, qui, vi racconteremo un disco per l’estate, ovviamente di quell’estati magiche che a partire dagli anni ‘60 hanno accompagnato le vacanze degli italiani.