Il 22 luglio ha segnato il ritorno di Villa Gagliardi ai cittadini di Vibo Valentia, dopo anni in cui lo storico polmone verde della città capoluogo di provincia è stato avvolto dal degrado causato da anni di abbandono e incuria. Un traguardo importante, reso possibile grazie a un progetto di riqualificazione sostenuto da un finanziamento di 900mila euro. Ma a poche settimane dall’inaugurazione, la soddisfazione per la tanto attesa riapertura ha lasciato spazio a perplessità e polemiche.

Diversi cittadini hanno infatti segnalato sui social la presenza di angoli che versano ancora in stato di incuria, come se in alcuni punti non fosse stato effettuato alcun intervento. E a dir la verità è proprio così. Lo ammette Salvatore Monteleone, assessore ai Lavori pubblici: «Ho visto sui social immagini che ritraevano alcune aree che effettivamente non sono state oggetto di intervento. Si tratta di un’intera area adiacente al convento. Visto l’esiguità delle somme a disposizione, purtroppo, non siamo riusciti a intervenire su tutto il perimetro della villa. Ma è bene dire ci sono circa 161mila euro di economie dal progetto iniziale che il Comune ha già chiesto alla Regione di poter utilizzare per completare gli interventi. E siamo fiduciosi che questo accada».

Dopo oltre tre anni di chiusura, il mese scorso ha riaperto Villa Gagliardi, il parco monumentale nel cuore di Vibo Valentia. Un luogo simbolo restituito alla città grazie ad un massiccio intervento di riqualificazione, ma non mancano polemiche e segnalazioni di criticità.

Monteleone respinge invece l’idea che i fondi spesi siano stati mal utilizzati: «Intanto abbiamo consegnato alla città un polmone verde che era chiuso da un sacco di anni. Il progetto prevedeva una spesa di 900mila euro, ma i lavori effettivamente realizzati sono costati 576mila euro. Bisogna considerare che Villa Gagliardi è un’area grandissima, più di 25mila metri quadrati, con 387 alberi, di cui circa 80 monumentali. Non credo che quella affrontata sia una spesa eccessiva».

Gli interventi hanno riguardato diversi ambiti: dalla verifica della stabilità degli alberi secolari al nuovo impianto di irrigazione, fino alla sostituzione dell’illuminazione con lampade a basso consumo e interventi strutturali sulle antiche mura. «Sono stati fatti anche lavori di consolidamento dei muri di contenimento che presentavano lesioni vistose, oltre alla creazione di una piazza polifunzionale con fontane e nebulizzatori, il recupero del loggiato e dei servizi igienici», ha ricordato l’assessore, sottolineando come «con 561mila euro sia stato fatto già tanto rispetto alla vastità dell’area».

Un altro nodo riguarda la gestione dell’acqua. Molti cittadini hanno notato vasche vuote e piante assetate. «Il progetto prevedeva l’irrigazione – ha spiegato Monteleone – ma nel periodo estivo l’acqua è poca e siccome quella di cui si serve la Villa è l'acqua potabile del Comune, abbiamo preferito lasciarla ai cittadini. La poca acqua che arriva ci basta per inaffiare le tante piante che arricchiscono la Villa. Attualmente stiamo montando un nuovo serbatoio per avere un accumulo maggiore e poter riattivare vasche e fontane».

Resta infine aperto anche il dibattito sull’impatto estetico delle nuove strutture. Secondo alcuni, infatti, i nuovi elementi mal si concilierebbero con l’identità storica di Villa Gagliardi. Monteleone difende le scelte fatte: «Sugli interventi in aree storiche c’è chi vuole conservare tutto com’era e chi vuole inserire elementi nuovi per renderle fruibili oggi. Noi abbiamo optato per questa seconda opzione ma senza stravolgere l’identità della villa. L’importante è che i nuovi elementi dialoghino con il passato».

Villa Gagliardi torna così a vivere, tra luci e ombre: uno spazio verde restituito alla città ma ancora al centro della discussione pubblica, con i cittadini divisi tra la nostalgia del passato e la ricerca di una nuova identità.