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Riserva parole di grande gratitudine e affetto verso la città di Reggio Calabria dove torna dopo moltissimi anni e che ritrova più bella. Lei è Donatella Sotgiu, figlia di Bianca Ripepi e Girolamo Sotgiu, nel 2015 proclamati Giusti tra le Nazioni per aver salvato una bimba ebrea dalla deportazione. Sua madre Bianca, di cui oggi ricorrono i vent’anni dalla scomparsa, avvenuta a Cagliari nel 2005, era nata a Reggio Calabria nel 1922 e aveva vissuto nel quartiere Ferrovieri Pescatori, nella zona sud della città.
Proprio il comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori, impegnato anche nel recupero dell’identità e della storia dei luoghi e dunque anche della memoria, ha inteso innescare un percorso virtuoso di riscoperta di questa figura a Reggio piuttosto sconosciuta. Un percorso, avviato con la piantumazione di un carrubo, che ha alimentato una significativa sinergia istituzionale e che poi ha coinvolto gli studenti del liceo artistico Preti Frangipane che hanno allestito un’aula didattica all’aperto intitolata alla memoria di Bianca e alla storia che con l’occasione hanno riscoperto. In occasione dell’inaugurazione di quest’aula, la figlia Donatella è tornata a Reggio Calabria, dopo moltissimo tempo. Presso gli studi del Reggino.it, l’abbiamo accolta nel nostro format A tu per tu.
Fieri e commossi
«È stato davvero emozionante cogliere la profondità dell’impegno di questi ragazzi e dei loro docenti. Non ho parole per ringraziare davvero tutti per questo regalo. Mia madre era un’insegnante che amava i suoi ragazzi e credeva nella scuola. Sarebbe stata fiera, come lo siamo noi familiari, di vedere che la scuola è fucina di talenti e di sensibilità e che anch’essa è così coinvolta nella riscoperta della sua figura in questa città», ha sottolineato Donatella Sotgiu.
Luce su di lei
«Mia madre è sempre ricordata con mio padre Girolamo che ebbe anche una carriera politica importante. Il ricordo di mia madre ha vissuto un pò nella sua ombra. Mia madre è stata una donna meravigliosa e vi siamo grati – ha dichiarato Donatella Sotgiu – di avere acceso una luce sulla sua vita e la sua storia.
Lo merita, come persona che ebbe il coraggio di non obbedire a leggi ingiuste, come donna che fu attivista Udi, come madre e come maestra con le porte di casa sempre aperte per chi ne avesse bisogno.
Noi abbiamo sempre condiviso la nostra mamma. Lina Amato Kantor, la bambina che i miei genitori salvarono, che ha avviato l’iter che ha portato i nostri genitori a essere riconosciuti Giusti tra le nazioni, è ormai come una sorella per noi. Siamo dunque molto contenti di questa riscoperta nella sua Reggio, città sempre più anche nostra». GUARDA IL VIDEO