La Foresta diffusa dei Giusti arriva fino allo Stretto e annovera tra i suoi giardini scolastici anche l’aula didattica all’aperto del liceo artistico Preti-Frangipane di Reggio Calabria intitolata alla Giusta tra le Nazioni reggina, Bianca Ripepi Sotgiu (Reggio Calabria, 1922 – Cagliari, 2005).

Nel periodo buio della Seconda Guerra Mondiale e della persecuzione degli ebrei che venne perpetrata anche in Italia, Bianca e suo marito Girolamo seppero vivere con grande coraggio e secondo coscienza, aiutando, anche a rischio della loro libertà e della loro vita, gli ebrei perseguitati. Dal 2015 Bianca e il marito Girolamo (di origini sarde) sono Giusti tra le Nazioni, in particolare, per aver preso con loro la piccola Lina Amato Kantor, salvandola dalla deportazione nei lager nazisti. Una storia di grande amore, coraggio, altruismo e umanità.

Sinergie di Comunità

Grazie alla passione e al coinvolgimento di studentesse e studenti e dei docenti che li hanno guidati e della determinazione della dirigente scolastica Lucia Zavettieri, lo spazio, ripulito e finalmente riutilizzato e rigenerato, dallo scorso marzo racconta la storia di Bianca, con murales ispirati alla sua storia e delle sedute appositamente progettati e realizzati dalle classi quarte e quinte delle sezioni A, B e C, indirizzi di Grafica, Architettura, Arti Figurative plastico scultoreo e Design dell’arredamento e del legno del liceo reggino. Uno spazio rigenerato e aperto anche alla cittadinanza.

Una iniziativa pregna di significato per le giovani generazioni che l’hanno animata, per il territorio che ha riscoperto una pagina della sua storia e per i familiari di Bianca Ripepi, profondamente grati per questo tributo di memoria così condiviso. Un’iniziativa adesso suggellata con l’inserimento dell’aula didattica all’aperto Bianca Ripepi Sotgiu tra i presidi di memoria nella mappa stilata dalla fondazione Gariwo (Gardens of the Righteous Worldwide). Si tratta del primo giardino dei Giusti scolastico del reggino, dove già insiste un presidio pubblico a Cittanova, e rientra tra gli 11 giardini in Calabria (due nel reggino, due vibonese, due nel catanzarese e cinque nel cosentino).

Gli artisti e le artiste della memoria di Bianca Ripepi Sotgiu

Ecco gli studenti e le studentesse che hanno illustrato il progetto questa mattina: Delia Enache Classe 4C Indirizzo Arti Figurative Scultoree, Alessia Germoleo e Selene Mayaud Yvonne Classe 5C Indirizzo Arti Figurative Scultoree, Maria Saccà Classe 4C Indirizzo Architettura e Ambiente, Francesco Mangano Indirizzo Design dell’Arredamento e del Legno, Selene Mayaud, Antonio Coviello, Asia Quattrone ,Alessia Germoleo, Martina Ritondale, Iacopino Barbara, classi 4C e 5 C Indirizzo Ari Figurafive Scultoree, Sofia Greco classe 5A Indirizzo Grafica, Sonia Vizzari, Classe 4A Indirizzo Grafica.

I docenti che hanno seguito i ragazzi sono stati Gianluca Battaglia Funzione strumentale area 1, Enrico Strati Funzione strumentale area 4, Barbara Princi referente Educazione Civica, Loredana Scopazzo referente progetto Aula all’aperto Bianca Ripepi, Roberta Filardi, docente di Storia dell’arte.

Hanno curato la progettazione e i laboratori Pina Barbera, Francesca Calarco, Ersilia Cedro, Marzia Misitano, Anna Rita Muscolino, Eleonora Pesaro, Loredana Scopazzo, Enrico Strati e Luisa Vazzana, con gli assistenti Tecnici Serafina Calarco, Matteo Fascì Ines Cutellé, Paolo Pezzarossa.

La piantumazione e poi l’inaugurazione

L’aula didattica all’aperto Bianca Ripepi Sotgiu è stata inaugurata proprio lo scorso 6 marzo, giornata dei Giusti tra le nazione e giorno di nascita di Bianca Ripepi, alla presenza della figlia Donatella. Alla cerimonia hanno preso parte Lucia Zavettieri, dirigente scolastica del liceo artistico Preti-Frangipane di Reggio Calabria, e Filomena Malara, presidente del comitato di quartiere Ferrovieri Pescatori, dove visse Bianca Ripepi fino al diploma conseguito al Magistrale Gulli.

Il comitato, impegnato anche nella ricostruzione della memoria storica del quartiere ha dato impulso al percorso culminato con l’inaugurazione promuovendo la piantumazione di un carrubo donato da Natale Praticò – perchè “C’è un albero per ogni uomo che ha scelto il bene” – proprio nello spazio aperto poi adibito ad aula didattica lo scorso 10 dicembre, giornata internazionale dei Diritti Umani. La menifestazione si è avvalsa del patrocinio della sezione Calabria della comunità ebraica di Napoli per conto dell’Ucei, dell’Icsaic, dell’istituto del Risorgimento, della Deputazione di Storia Patria.

Presenti, altresì, Tonino Nocera, scrittore e studioso della cultura ebraica al quale si deve la scheda biografica di Bianca Ripepi nel dizionario della Calabria Contemporanea dell’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea (Icsaic)Angela Puleio, direttrice dell’Archivio di Stato di Reggio CalabriaAnna Briante, assessora comunale all’Istruzione di Reggio, Antonino Stilo dell’associazione Insieme per fare e Fabio Arichetta in rappresentanza dell’Istituto di Storia del Risorgimento.

Giusto è “chi salva una vita e salva il mondo intero”

Nato a Milano nel 1999 su impulso del presidente Gabriele Nissim, storico e autore di libri sui Giusti, del Console onorario d’Armenia in Italia Pietro Kuciukian e delle filosofe Ulianova Radice, scomparsa nel 2018, e Anna Maria Samuelli, Gariwo è dal 2020 una fondazione con sede a Milano. Qui fu inaugurato nel 2003 il primo giardino dei Giusti di tutto il mondo. Allestito nel parco del Monte Stella, sulle orme dello Yad Vashem di Gerusalemme, con l’obiettivo di onorare i Giusti di tutti i genocidi, dal 2009 è gestito dall’associazione per il Giardino dei Giusti di Milano, composta da Gariwo, Comune di Milano e Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.

Il termine Giusto, tratto dal passo del Talmud che afferma “chi salva una vita salva il mondo intero”, richiama coloro che salvarono gli ebrei durante la persecuzione nazista in Europa. Gariwo è nata con l’intento di estendere questa memoria del Bene dalla Shoah a quella di tutte le persecuzioni contro gli esseri umani e così tramandare esempi virtuosi di responsabilità individuale rispetto ai grandi eventi della storia.

Enciclopedia dei Giusti e GariwoNetwork

Nascono con questo intento anche l’Enciclopedia dei Giusti che raccoglie le storie e le testimonianze, strumento di documentazione e ricerca aperto ed essenziale, e GariwoNetwork, la rete che sta attraversando il mondo per connettere le varie realtà, pubbliche e scolastiche, impegnate nella diffusione dell’esempio dei Giusti. Un’attività di sensibilizzazione e impegno che coinvolge coralmente istituzioni, scuole, associazioni e cittadinanza.

In questa ottica Gariwo ha anche promosso e ottenuto l’istituzione della giornata di Giusti tra le nazioni che dal 2017, solennità civile anche in Italia come Giornata dei Giusti dell’Umanità. La data è quella del 6 marzo, in onore di Moshe Bejski, l’artefice del Viale dei Giusti di Yad Vashem, e coincide con la data di nascita della Giusta tra le nazioni, Bianca Ripei Sotgiu, a Reggio Calabria.

Alberi come libri della memoria

«I Giardini sono come libri aperti – si legge sul sito Gariwo – che raccontano le storie dei Giusti: hanno il compito di presentare all’opinione pubblica gli esempi di quanti, mettendo a rischio la vita, la carriera, le amicizie, sono stati capaci di preservare i valori umani di fronte a leggi ingiuste o all’indifferenza della società.
I Giardini sono luoghi di memoria, ma anche di incontro e di dialogo, in cui organizzare iniziative rivolte a studenti e cittadini per mantenere vivi gli esempi dei Giusti non solo in occasione della dedica dei nuovi alberi, ma durante tutto l’anno».

La memoria di Bianca e il terzo Paradiso di Pistoletto

L’aula didattica all’aperto Bianca Ripepi Sotgiu, su impulso della professoressa Loredana Scopazzo, ha aderito anche al progetto artistico-culturale partecipativo ispirato al simbolo trinamico di Michelangelo Pistoletto, noto come “Terzo Paradiso”.

Dunque, su una parere dell’aula all’aperto, i tre cerchi consecutivi, il passato, il presente e il futuro, sono tracciati dalle firme dei partecipanti. Il progetto mira a creare un nuovo equilibrio tra la diversità e le antinomie del mondo, in un’ottica di equilibrio e connessione che sublima la creazione e la finitezza delle cose, nella vita che si rigenera nell’infinito. Un invito all’incontro, alla trasformazione e alla responsabilità collettiva per un futuro sostenibile.