La partenza del Consiglio regionale è subito in accelerazione per la maggioranza che con Pierluigi Caputo chiede l’inversione dell’ordine del giorno, ponendo al primo punto l’illustrazione del Programma di Governo del presidente Roberto Occhiuto. Inversione che tecnicamente cambia poco, e che Ernesto Alecci per il Pd stigmatizza insieme ad Enzo Bruno (Tp) che ricorda come la convocazione urgente dell’assemblea è stata fatta per evadere alcuni temi economico finanziari in scadenza. Da qui l’idea del rinvio che però non trova terreno fertile nella maggioranza.

Occhiuto si rimette al volere dell’aula specificando che l’inserimento del punto all’ultimo minuto è stato fatto per evitare una sgrammaticatura rispetto a quanto scritto nello Statuto che prevede proprio nella prima seduta dopo la composizione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio l’esposizione delle Linee di governo. Solo dopo una breve sospensione, e una veloce consultazione tra i capigruppo, arriva il via libera per il presidente che in premessa rivendica il fatto di essere il primo presidente ad essere riconfermato, sostenendo anche per la prima volta si può continuare un programma cominciato nella legislatura precedente. Il suo vuole quindi essere un «programma ambizioso» in cui anche il Consiglio regionale si erga a «fucina di idee» anche nei confronti di quei temi, come l’Autonomia differenziata, su cui non a caso – dice Occhiuto - «ho mantenuto un profilo prudente».

Il presidente vorrebbe combattere il «pregiudizio» che vede la Calabria rappresentata come incapace di dare un indirizzo e una visione diversa del Mezzogiorno sui temi che riguardano il futuro del Paese. Il riferimento è alla norma sugli Ncc in cui la nostra Regione ha fatto scuola, e poi anche al rapporto di Banca d’Italia che ha illustrato alcuni specifici e prioritari dati positivi. Poi Occhiuto si concentra sul lavoro con gli assessori Antonio Montuoro e Giovanni Calabrese: «Sono stato colpito dall’elezione di Mamdani a New York, un sindaco musulmano, che si sente americano, in una città che ha sperimentato anche l’odio religioso. Negli stessi giorni leggevo statistiche che riguardano il futuro del nostro Paese, secondo cui nel 2100 l’Italia sarà popolata da 20-25 milioni di persone straniere». Un modo per dire che il primo vero modello di inclusione non è quello americano, ma quello inventato dall’Impero romano. Poi l’idea non contenuta nel programma ma spiegata in aula.

«Io vorrei che la Calabria fosse la prima regione d’Italia a fare dei centri dell’impiego nei Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo. Abbiamo le risorse per fare formazione in Tunisia. Vorrei che la Calabria avesse delle propaggini in queste regioni per attrarre lavoratori per aziende che si occupano di edilizia. Lo abbiamo fatto in passato con un bando dedicato ai sopravvissuti alla tragedia di Cutro. Un progetto ambizioso che può raccontare un’altra Calabria, governando un processo del genere».

Per Occhiuto i prossimi 5 anni saranno storici perché le riforme fin qui fatte possano svilupparsi nella loro interezza. Un passaggio anche sull’opposizione che per il presidente deve essere si «rigorosa, ma anche costruttiva», in qualche maniera favorendo comunque il compimento di Arrical, o del ciclo della depurazione – con l’affidamento a Sorical di tutti gli impianti perché i Comuni non ce la fanno - su cui ci si è impegnati nella scorsa legislatura. Proprio sull’idrico Occhiuto annuncia l’impegno di risorse per 200 milioni di euro. Ma non solo. Occhiuto rimarca i 27 milioni impegnati per il rinnovamento della Protezione civile. «Lo abbiamo considerato come un investimento per la Difesa, cercando di dare una interpretazione più intelligente, alla calabrese, del tema».

Sul riutilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta, Occhiuto dedica un passaggio, per ricordare che siamo la prima Regione nella speciale classifica. Ma c’è poi tutto il capitolo sulla sanità: «Siamo stati la Regione che nell’anno passato ha aumentato il punteggio Leo più di tutte le altre. Siamo la terzultima Regione, è chiaro che non sono soddisfatto, dobbiamo fare ancora moltissimo, ma oggi siamo in equilibrio strutturale, vale a dire che da tre anni non facciamo deficit». Solo così, sottolinea Occhiuto, si potrà uscire dal Piano di rientro. «È complicato e difficile, e anche nei ministeri ci sono sacche di potere amministrativo restie a lasciare spazio e condividere il potere».

«Sanità, riforma complicata ma da fare»

«Io coinvolgerò tutti sulla Riforma della sanità – dice poi rivolgendosi all’opposizione – ma prima dobbiamo uscire dal Piano di rientro, adesso possiamo solo immaginare e mettere delle idee. È tutto un sistema che va riformato e se è sotto una unica azienda forse è meno difficile. Bisogna capire come coniugare le specificità all’accorpamento che vogliamo fare. Si devono organizzare meglio i medici di medicina generale, perché l’ospedale dovrebbe essere una risposta residuale, mentre adesso arriva tutto. Nella mia idea le Asp devono fare questo lavoro, dando risposte con l’assistenza territoriale per evitare di ingolfare gli ospedali. Ma è una riforma complessa che io vorrò discutere in Consiglio regionale e la faremo con una legge regionale al termine di un dibattito il più approfondito possibile».
Da qui l’esaltazione di Azienda zero. Vorrei che dietro ogni azione sia chiara la missione. È meglio che di tutte le questioni amministrative si occupi un unico soggetto, mentre le Asp devono occuparsi di soddisfare il bisogno di salute sul territorio». Una impostazione che per Occhiuto ha il merito di attirare anche luminari della medicina e l’eccellenza dei saperi sanitari. «Stiamo finanziando borse di studio perché vogliamo che al posto dei medici cubani da domani ci saranno medici italiani e calabresi». D’altra parte, sottolinea Occhiuto, «reclutare medici in Italia è difficilissimo, 11 medici cubani su circa 400 hanno abbandonato. Abbiamo l’accordo per arrivare fino a mille, ma la novità che non sa nessuno: sapete che gli Usa non vedono di buon occhio il reclutamento dei medici cubani. Ho spiegato che non ho memoria di un terrorista cubano, ma ho detto loro: trovatemi altri medici che vengono in Calabria, e devo dire che su iniziativa del Dipartimento di Stato ci è stata indicata una società che recluta medici da tutto il mondo che potrebbe darci i 600 medici che mancano. Io ho chiesto di trovarli di lingua italiana o spagnola. È una iniziativa che farà discutere tutta Italia, ma porrà la Calabria tra le regioni che sanno trovare e proporre soluzioni».

«Vorremmo integrare il Cup con un servizio per i pensionati che magari hanno visite in strutture lontane dalla loro residenza – aggiunge il presidente – spendendo una parte del Fondo sociale europeo. Grazie alla liberazione degli Ncc noi possiamo dare licenze per taxi sanitari che offrono un servizio che costerà cento euro e la Regione coprirà il 90% attraverso quei fondi. In questo modo arricchiremmo l’offerta e renderemmo più fruibili le prestazioni che sono distanti dal proprio domicilio».
Sui ritardi rispetto all’edilizia sanitaria – case e ospedali di Comunità - legata al Pnrr, Occhiuto spiega che anche in questo ambito saranno centrati gli obiettivi, rassicurando anche sugli iter per la realizzazione dei grandi ospedali.

Ambiente e infrastrutture

Sul tema dell’ambiente il modello costruito sull’utilizzo dei droni per Occhiutro è un altro successo per la Calabria che ha di fatto esportato un’esperienza in varie regioni. «Lavoreremo nei prossimi mesi anche a un modello che ci consenta di assumere persone con specifica qualifica per spegnere gli incendi, perché la sola Protezione civile non basta»
Rispetto al ciclo dei rifiuti Occhiuto ha annunciato che «si va verso i tre ambiti regionali, e manderemo a gara a breve il Termovalorizzatore di Gioia Tauro, ma stiamo accelerando su tutte le azioni che sono necessarie per dotarci degli impianti».

Sugli aeroporti, Occhiuto ha ricordato i lavori al “Tito Minniti” di Reggio Calabria, ma anche a Lamezia. «Mai accaduti questi arrivi negli aeroporti calabresi che stanno crescendo tutti e tre. Stiamo investendo anche su altre compagnie Low cost, ed oggi ho avuto notizia che da Lamezia avremo un collegamento con Oslo». Anche qui ricorda Occhiuto il pressing sul governo per abbattere le tasse di soggiorno, messe a carico della Regione.

Poi ancora l’idea di creare una rete regionale delle Terme. E sulle infrastrutture e l’alta velocità il presidente sottolinea: «In Calabria non c’era uno straccio di programmazione sulla rete ferroviaria, e le risorse vanno messe sempre laddove c’è la progettazione. Nei quattro anni scorsi abbiamo ottenuto da Rfi e Anas di fare la progettazione sia della rete ferroviaria sia per la Ss106».
Si continuerà anche nel rinnovamento del parco mezzi della Calabria, tra autobus e treni, qualificando l’intervento come un «atto di civiltà».

Un passaggio è dedicato al Porto di Gioia Tauro che non produce per la Calabria alcuna ricchezza nonostante il grande volume di transhipment registrato dall’infrastruttura, e sul punto Occhiuto ha promesso novità.

Sul tema del welfare Occhiuto ha annunciato una necessaria riforma e sul lavoro, l’obiettivo rimane quello di continuare sulla strada intrapresa della lotta al precariato, bloccata solo dalla fine anticipata dalla legislatura.
Il lungo intervento di Occhiuto – oltre un’ora – ha poi toccato gli ambiti rimanenti, dal sostegno alle donne oncologiche, alla forestazione, passando per la cultura e l’istruzione, per i quali la parola d’ordine è continuare sulla strada intrapresa.