Strongoli

«Abbiate pietà, ridatemi il suo corpo»: l’appello della madre di Gabriele De Tursi, vittima di lupara bianca

Il giovane, scomparso dal 5 giugno del 2013, quel giorno uscì di casa a Strongoli sulla sua moto e non ritornò mai più: «Qualcuno potrebbe aiutarmi anche in maniera anonima. È Natale»

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di Redazione
23 dicembre 2021
12:11
Nel riquadro Gabriele De Tursi, sullo sfondo la madre Anna
Nel riquadro Gabriele De Tursi, sullo sfondo la madre Anna

«Ridatemi il corpo di mio figlio. Abbiate pietà, è Natale». È questo l'appello, riportato stamani sulla pagine del giornale il Crotonese, di Anna De Tursi, mamma di Gabriele, il giovane di 19 anni vittima di lupara bianca, scomparso dal 5 giugno del 2013.

Gabriele quel giorno uscì di casa a Strongoli sulla sua moto, una Honda Hornet 600 di colore blu e non ritornò mai più. La motocicletta venne fatta ritrovare quasi un anno dopo in un fosso in aperta campagna, nei pressi della ex statale 492 che all'epoca era da tempo interdetto al traffico a causa di una frana.


Da allora sono stati continui gli appelli della mamma di Gabriele, ripresi anche dall'associazione Libera, a fare ritrovare almeno il corpo del figlio fatto sparire probabilmente perché aveva visto qualcosa che non avrebbe dovuto.

«Qualcuno - chiede la mamma Anna attraverso il giornale - potrebbe aiutarmi anche in maniera anonima. A Strongoli sanno benissimo che fine ha fatto mio figlio. Più volte mi è stato mandato a dire che mi devo rassegnare, che Gabriele non c'è più, che a casa non tornerà. Non sono un'ingenua, l'ho capito benissimo. Allo stesso modo però, per pietà umana nei confronti di una madre, mi si faccia sapere dove posso trovare i suoi resti. Non fatemi vivere con questa ulteriore pena, l'ho già perso, la mia vita è già distrutta!».

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