Si è spento oggi Giuseppe De Masi, imprenditore simbolo della resistenza civile contro la 'ndrangheta, che ha vissuto lunghi periodi della sua vita sotto scorta, dopo aver subito un numero impressionante di minacce e attentati. Novantadue anni, provato da una lunga malattia e dai segni di una vita tormentata ma vissuta fino in fondo, era il padre di Antonino De Masi, altro imprenditore antimafia che ne ha proseguito le battaglie e che oggi è protetto, così come il resto della sua famiglia, dalla scorta delle forze dell'ordine e dell'Esercito italiano.

Giuseppe De Masi lascia altri quattro figli - Michele, Sara, Caterina e Graziella e la moglie Lina, tutti testimoni e sopravvissuti a una stagione di intimidazioni e attentati - e numerosi nipoti. 

Il cordoglio di Occhiuto

«A nome della Giunta regionale e mio personale, esprimo il più profondo cordoglio per la scomparsa di Giuseppe De Masi, figura straordinaria di imprenditore e di uomo, simbolo della resistenza civile contro la ’ndrangheta.
La sua vita, segnata da coraggio, innovazione e impegno per la legalità, rappresenta un esempio altissimo per la Calabria e per l’intero Paese.
Accanto a lui, oggi come ieri, c’è la forza della sua famiglia, a cominciare dal figlio Antonino, che ha raccolto con determinazione l’eredità del padre, proseguendo da protagonista una storia di dignità e di lotta contro ogni forma di intimidazione criminale.
La Regione Calabria è vicina a questi eroi silenziosi e non dimenticherà mai l’opera e il sacrificio di Giuseppe De Masi».

Così Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria in una nota.