Anziani in casa per il Covid e senza assistenza, ma il sindaco si arrabbia con la stampa

VIDEO | Il primo cittadino di Maierato, nel Vibonese, minaccia querele dopo il nostro servizio. Intanto i due protagonisti di questa storia chiedono ancora aiuto: «Io sono positiva e mio marito soffre di demenza senile»

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di Cristina Iannuzzi
26 gennaio 2021
20:00

Ha suscitato scalpore e indignazione la storia di una coppia di anziani di Maierato lasciata sola e senza assistenza. Lui, 94 anni, non autosufficiente. Lei, malata di Covid, costretta a limitare i contatti con il compagno che invece avrebbe bisogno di assistenza continua. Si è isolata in una stanza al piano di sopra. «Lo ha fatto per salvargli la vita», dice un parente della donna, Ettore, che ci ha segnalato il caso. «Dove sono gli assistenti sociali?». I due anziani vanno avanti grazie alla solidarietà dei vicini di casa che gli portano da mangiare. Tra questi c’è anche l’assessore comunale Angelica Didiano.

Bussiamo alla porta di casa. Ci apre la donna. Respira a fatica. È esasperata, chiede aiuto per sé e per il suo compagno. Anche l'anziano, disteso nel suo lettino, richiama la nostra attenzione: «Aiutatemi…». «Abbiamo bisogno di una persona che venga a domicilio per accudirci. Mio marito è affetto da demenza senile. Stamattina mi sono messa i guanti e la mascherina per cambiargli il pannolone, ma non sono riuscita a lavarlo. Se non moriamo di Covid, moriremo di pazzia». La badante li ha abbandonati il 19 gennaio scorso, quando ha scoperto che l'anziana era positiva. 


In comune non siamo i benvenuti

Intanto, all’uscita del nostro articolo il sindaco Giuseppe Rizzello è andato su tutte le furie e ha pubblicato sui social un post nel quale minaccia querela. Andiamo in Municipio a chiedergli perché ed espone la sua verità, che poi coincide con la nostra: «La coppia di anziani è rimasta senza assistenza», conferma il primo cittadino, che non intende però parlare al microfono. Al Comune l'accoglienza non è delle migliori. Una donna che si presenta come tirocinante ci ordina di spegnere microfono e telecamere, «altrimenti vi denuncio», assicura anche lei. «Il sindaco è uscito», dice un'impiegata che ci blocca alla porta. Le fa eco la tirocinante: «È impegnato in un intervento speciale». Decidiamo così di attenderlo, ma non si vede. Pochi minuti dopo, però, l'impiegata ci informa che è nel suo ufficio. «È entrato da una porta laterale», si giustifica. 

Il sindaco conferma la gravità del caso

«Non è vero che l'amministrazione comunale non ha fatto nulla. Non è vero che li abbiamo abbandonati», spiega il primo cittadino che aggiunge: «I carabinieri ci hanno segnalato il caso il 19 gennaio e le assistenti sociali hanno contattato varie badanti, ma tutte si sono rifiutate. Allora ci siamo messi in contatto con una casa di riposo di Pizzo, che però non può ospitare malati di Covid. Ma la soluzione c’è – promette Rizzello – abbiamo individuato un Covid Hotel a Gizzeria.  Il problema sarà risolto presto». Ma quando? «Presto... presto». Intanto, i due anziani continuano a vivere in una condizione di estrema precarietà, senza assistenza né calore umano, salvo i vicini che comunque continuano a garantirgli un pasto caldo.

«Asp, Croce rossa e Prociv non sono intervenuti»

Il sindaco non ha gradito l'articolo nel quale raccontavamo la vicenda, e su facebook ha sfogato il suo disappunto: «Per onestà intellettuale chi ha offeso o solo insinuato dubbi dovrebbe chiedere scusa all’amministrazione comunale e a quella parte di comunità che si è sentita offesa ed umiliata…». Dispiace che qualcuno si sia sentito addirittura “offeso e umiliato”, ma non potrà mai essere più a disagio di quanto siano questi due anziani, assediati dal Covid e dalla solitudine. Seguendo il consiglio del primo cittadino, che negava una situazione così grave, ci siamo recati davanti all'abitazione della coppia. Quello che abbiamo avuto modo di riscontrare è anche più preoccupante di quanto ci era stato riferito.

D’altronde, lo stesso Rizzello conferma lo stato di abbandono in cui versa la coppia ma giustifica la sua veemente reazione con una bizzarra certezza: «Prima di scrivere un articolo bisogna chiedere spiegazioni al sindaco». Non funziona proprio così, ma tant’è. Gli spieghiamo che abbiamo raccolto una denuncia certa e informata. Ma lui insiste: «Se mi aveste interpellato prima di scrivere avrei chiarito che siamo intervenuti. Ho predisposto tutto, ma poi nessuno si è attivato».

Ma chi doveva attivarsi? «Asp, Croce rossa e Protezione civile», risponde senza alcuna riserva o titubanza. Chissà se possiamo riportare le sue parole o prima dobbiamo andare a chiedere il permesso a Asp, Croce rossa e Protezione civile…

Giornalista
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