Il meccanismo è stato smantellato grazie al coraggio di alcuni imprenditori e di un funzionario comunale: così è partita l’indagine che ha permesso di far luce su un sistema estorsivo legato all’assegnazione delle gare
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Un meccanismo ben radicato, che da tempo condizionava l’assegnazione degli appalti pubblici e alterava il corretto svolgimento delle gare, è stato smantellato grazie all’operazione “Dilemma”, portata a termine dai Carabinieri della Compagnia di Locri. A innescare le indagini, la scelta coraggiosa di un dipendente comunale e di alcuni imprenditori, che hanno deciso di opporsi a pressioni e intimidazioni.
Appalti pubblici nel mirino della ‘ndrangheta: denunce di imprenditori e impiegati fanno saltare il sistema – I NOMIIl tutto prende le mosse dalla testimonianza di un dirigente dell’ufficio tecnico di un comune della Locride, che ha rivelato di essere venuto a conoscenza di pesanti condizionamenti esterni subiti da una ditta edile locale, la cui attività era stata ostacolata da richieste estorsive in fase di gara d’appalto. I carabinieri hanno ascoltato il funzionario comunale che ha segnalato un’anomalia sulla gara d'appalto per i lavori di bitumazione di alcuni tratti di strada del Comune di Siderno e la realizzazione di due griglie di raccolta acque in quella via Circonvallazione Nord.
Minacce per non partecipare a una gara pubblica e un metodo intimidatorio per controllare e veicolare l’affidamento dei lavori. Le referenze dei soggetti che si presentavano per scongiurare la partecipazione della ditta erano del tipo «che avevano fatto 20 anni di carcere». Ad emergere dalle investigazioni sarebbe «una chiara condotta del tipo intimidatoria a scopo estorsivo, perpetrata nei confronti della ditta».
Quella segnalazione ha aperto la strada a una complessa attività investigativa, supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, accertamenti documentali e attività di osservazione, che ha permesso di ricostruire un quadro preciso delle pressioni subite e del clima intimidatorio imposto attorno al mondo degli appalti.
Le misure cautelari emesse in seguito confermano la gravità della situazione e la determinazione della magistratura e delle forze dell’ordine nel contrastare ogni forma di criminalità organizzata che miri a infiltrarsi negli affari pubblici.
L’operazione “Dilemma” rappresenta dunque un segnale forte per il territorio, ma anche un esempio concreto di come la collaborazione tra cittadini, istituzioni e forze dell’ordine possa rompere il silenzio e produrre giustizia. Un cambio di passo reso possibile dalla forza di chi ha deciso di denunciare, nella convinzione che la legalità debba essere una scelta condivisa e protetta.