Lo sport non segue guerre e l'attaccamento alla maglia non conosce ostacoli, così come l'amore per la propria squadra travalica l'incoscienza di chi vuole ferire il calcio. Tutto rispecchiato, in questo specifico caso, dall'Ardore e da tutti i suoi sostenitori. Subito dopo la sfida di andata di Coppa Italia Dilettanti contro il Gioiosa Ionica, infatti, ignoti hanno sfigurato il terreno dello stadio Vescovado che, con sacrifici e impegno, era stato portato a termine dall'amministrazione Comunale guidata dal sindaco Giuseppe Campisi. Un gesto vile e scellerato, ma totalmente isolato da quelli che sono i veri principi dello sport.
Vescovado schiavo, inoltre, di questi atti privi di civiltà: dapprima la vandalizzazione degli arredi sportivi dello stadio, successivamente l'imbrattamento della recinzione interna con scritte diffamatorie verso i vertici societari del club e, adesso, l'ultimo gesto che ha bruciato buona parte del manto.

La risposta

La squadra, la città, i tifosi e l'amministrazione non si sono però arresi e hanno fatto mano comune, perché è imbattibile quando c'è l'unione. La giunta comunale dunque, in collaborazione con alcuni volontari, ha ultimato il campo per domenica.
Ecco le dichiarazioni della società del presidente Eugenio Minnniti: «Difatti, mentre oggi qualche buontempone era ancora impegnato a seminare livore e odio sui social con i suoi soliti post farlocchi offensivi, e strumentalmente divisivi, alcuni nostri pregevoli tifosi hanno collaborato con le maestranze dell'Amministrazione Comunale per ripristinare il manto erboso dello Stadio Vescovado. L'Ardore Calcio ringrazia vivamente il Sindaco e l'Amministrazione Comunale per il tempestivo e concreto intervento risolutivo degli ingenti danni arrecati dal recente evento delittuoso ad un bene di pertinenza comunitaria. Naturalmente ringraziamo anche i nostri meravigliosi tifosi che hanno volontariamente lavorato per il recupero del terreno di gioco, manifestando forte vicinanza e massima solidarietà».