Facilitare l'accesso degli enti del Terzo settore alle informazioni e alle opportunità relative alla valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. È l'obiettivo del protocollo d'intesa siglato oggi al Viminale tra la Fondazione con il Sud e l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati (Ansbc).

Il protocollo prevede tre linee d'azione: la realizzazione di una mappa geo-referenziata dei beni confiscati già destinati agli enti del Terzo settore, includendo anche informazioni relative alle attività di riuso e valorizzazione svolte; la definizione di accordi di collaborazione tra l'Agenzia e le fondazioni interessate a finanziare progetti di valorizzazione dei beni con finalità sociali; la realizzazione di attività di comunicazione rivolte al Terzo settore per dare maggiore visibilità agli strumenti attualmente attivi per la valorizzazione dei beni.
L'accordo, di durata triennale, prevede inoltre la creazione di un gruppo di lavoro tecnico, coordinato dall'Anbsc, che svolgerà attività di studio e ricerca delle più efficaci soluzioni operative.

«Questo protocollo - commenta il sottosegretario all'Interno, Wanda Ferro - rafforza in modo operativo la collaborazione tra Agenzia nazionale e Fondazione con il Sud, consolidando la filiera tra Stato, Enti locali e realtà del Terzo settore per realizzare interventi strutturati e ottenere risultati misurabili e una gestione più efficace dei beni confiscati. La mappa georeferenziata dei beni destinati a finalità sociali, la possibilità di attivare accordi di collaborazione specifici, l'istituzione di un gruppo tecnico di lavoro sono strumenti che renderanno più celere, trasparente, tracciabile e verificabile l'intero processo di valorizzazione».

Prosegue, sottolinea da parte sua il direttore dell'Agenzia, prefetto Maria Rosaria Laganà, «l'impegno dell'Anbsc a realizzare collaborazioni di alto profilo con l'obiettivo di potenziare le attività tipiche e le prassi finalizzate alla destinazione alla collettività dei beni sottratti alla criminalità organizzata. Ciò al fine di offrire concreto supporto e favorire i processi di valorizzazione che vedono coinvolti soprattutto soggetti impegnati in progetti di riutilizzo sociale dei beni stessi».