Caos vaccini, un medico: «Per la Regione Calabria mio padre malato di cuore non esiste»

La testimonianza di un chirurgo calabrese che vive e lavora a Milano da dove cerca invano di registrare il genitore come soggetto fragile, che nel frattempo è stato anche ricoverato per scompensi cardiaci

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di E. D. G.
1 aprile 2021
17:28

Estremamente sensibile ai riscontri social, dove cura con maniacale attenzione il rapporto con i suoi numerosi follower, il presidente facente funzioni della Calabria, Nino Spirlì, sembra però non notare le numerosissime testimonianze che, sempre sulle piattaforme social, riferiscono di perduranti difficoltà nella prenotazione del vaccino da parte dei calabresi che rientrano nella categoria dei soggetti fragili. Un problema rivelato da LaC News24, che ha innescato una pioggia di reazioni da parte dei nostri lettori, molti dei quali confermano in toto l’incertezza che sta caratterizzando questa fase della campagna vaccinale.

Tra questi, anche un chirurgo calabrese, Domenico Madonna, che vive e lavora ormai da anni a Milano, che sta cercando da giorni ma senza successo di aiutare suo padre – cardiopatico - a prenotarsi.


«Volevo ringraziare il vostro giornale perché è stata l’unica testata che ha sollevato questa grave problematica - ci ha scritto oggi -. In Calabria ho i miei genitori: mia madre, vaccinata ieri con AstraZeneca perché insegnante; mio padre, 70 anni, che invece non riesce a prenotarsi in alcun modo perché ad ogni tentativo appare la dicitura “i codici non corrispondono a categoria avente priorità”. Ma lui ha due esenzioni, tra cui una con patologia autoimmune e tutto ciò non fa altro che aumentare rabbia e frustrazione».


Nel frattempo, nella serata di ieri, il 70enne è stato ricoverato all'ospedale di Reggio per l’insorgenza di nuova problematica cardiologica. «Se ora dovesse accidentalmente prendere il Covid che faccio? Aggiorno il modulo di Google?», continua il figlio, accennando alla pubblicazione da parte del commissario alla Sanità, Guido Longo, di un vademecum per le prenotazioni che utilizzava un modulo gratuito targato Big G. Modulo che però dopo il nostro articolo è sparito. Una soluzione estemporanea che il dipartimento alla Tutela della Salute e l’ufficio del commissario avevano adottato per cercare di arginare la valanga di email che dal 25 marzo scorso hanno cominciato a intasare le caselle di posta elettronica degli uffici regionali.

«Lunedì 29 marzo - ricorda ancora il medico – l’email riportata dal sito della Regione per segnalare i casi che non riuscivano a prenotarsi dalla piattaforma regolare era: dgtutelasalute@regione.calabria.it. Il giorno dopo, martedì 30, l’indirizzo è stato sostituito con piattaformavaccini@regione.calabria.it. Poi, quella sera stessa leggo con meraviglia che il commissario Longo dà la colpa dei disguidi nelle prenotazioni ai oggetti fragili "abusatori" di e-mail (e non casomai ai compari di turno, che email non ne mandano ma vanno direttamente al centro vaccinale). Infine ho cercato di prenotare la vaccinazione a mio padre anche tramite il famoso modulo Google (quello poi scomparso, ndr), nonostante sia un sistema che di solito scegliamo quando fare le rimpatriate tra colleghi». Ma anche questo tentativo di prenotazione è andato a vuoto: «Dopo la compilazione del form non abbiamo ricevuto nessuna notizia, nemmeno una notifica di avvenuta consegna».

Infine, l’amara considerazione conclusiva: «Non so più che iter seguire per aiutare mio padre e adesso la mia attenzione si è spostata sulle sue condizioni di salute, visto che è attualmente degente in Obi (Osservazione breve intensiva, ndr) all'interno del Pronto soccorso di Reggio per insorgenza di una nuova fibrillazione atriale».

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