Le case vuote ai migranti e ai cittadini bisognosi, nasce un Comitato

Il progetto è stato presentato a San Ferdinando nell’ambito di un’assemblea pubblica animata anche da qualche contestazione. Previsto anche fondo di solidarietà regionale finalizzato a coprire in tutto o in parte il canone di locazione

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di Redazione
1 febbraio 2019
21:05

È un progetto ambizioso, quanto complicato, quello che il “Comitato riutilizzo case vuote” si è prefissato: mettere a disposizione di chi ne ha bisogno le case disabitate della piana di Gioia Tauro. Progetto che è stato presentato nella sala consiliare del Comune di San Ferdinando, in un’assemblea pubblica animata anche da qualche contestazione. Molti cittadini del piccolo comune dell’area portuale, infatti, non vedono di buon occhio la possibilità dell’insediamento nel tessuto urbano dei migranti dei campi dell’area industriale. Tra gli obiettivi dichiarati dal Comitato, infatti, quello principale è proprio lo smantellamento della baraccopoli e della tendopoli dove vivono in condizioni disumane circa 2000 africani. E il grande patrimonio immobiliare presente nel territorio della piana dovrebbe, secondo l’intento degli attivisti, essere messo a disposizione per un’accoglienza diffusa degli immigrati e anche dei cittadini calabresi che non hanno la possibilità di comprare o affittare una casa.

 


Il progetto parte dalla sponda offerta dalla Regione Calabria, rappresentata in sala dal consigliere regionale del Pd Sebi Romeo, di mettere a disposizione un fondo di solidarietà che copra in tutto o in parte il canone di locazione delle abitazioni in cui dovrebbero risiedere i migranti. Una sorta di garanzia per i proprietari che decidessero di affittare le loro abitazioni agli stagionali africani.

 

Al tavolo dei relatori il sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi, quello di Cinquefrondi Michele Conia con l’assessore Flavio Loria; Mimmo Lucano, don Alex Zanotelli, il professore dell’università di Firenze Alberto Ziparo, l’agricoltore Nino Quaranta, l’onorevole Giuseppe Lavorato, don Pino Demasi e il sindacalista dell’Usb Peppe Marra. L’assemblea è stata moderata da Enzo Infantino. In sala un centinaio di persone, tra i quali molti amministratori pubblici, come il sindaco di Polistena Michele Tripodi.

 

Il piano del comitato è stato spiegato da professore Ziparo. «In tutta la regione Calabria – ha affermato – sono circa 450mila le case vuote. Di queste, circa 35mila sono situate in 33 comuni della piana di Gioia Tauro, 15mila solo nella fascia costiera. Attraverso un lavoro sinergico – ha aggiunto Ziparo – delle istituzioni locali e della società civile, il “Comitato per il riutilizzo delle case vuote della piana di Gioia Tauro per lavoratori locali e migranti” si prefigge pertanto lo scopo di pianificare e porre in essere azioni che possano dare seguito alle misure già preventivate e di dare forza alle progettualità virtuose esistenti nel territorio affinché si possa dare una risposta trasparente, strutturata e di lungo periodo alle urgenti necessità abitative che la Calabria, e in particolare la piana di Gioia Tauro, attendono da anni». Lo scoglio maggiore da superare al momento, pare quello dei cittadini dei centri interessati, resta accogliere gli immigrati nei loro paesi.

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